Crolla l’inflazione: mai così bassa dal 2009
Il rapporto dell’Istat di stamane parla nettamente: il tasso di inflazione, dal 3,0% del 2012, si è attestato all’1,2%, calcolato come valore medio per l’anno 2013. Un calo limpido, chiaro, ben definito derivante dalla diminuzione delle spese familiari.
E’, comunque, il miglior dato dal 2009, sostiene l’Istituto Nazionale di Statistica. Ci si è assicurati un livello ai minimi da ben quattro anni. Alla presentazione del dossier, l’Istituto fa sapere come “la dinamica dei prezzi al consumo nel 2013 riflette principalmente gli effetti della debolezza delle pressioni dal lato dei costi, in particolare degli input energetici, e quelli dell’intensa e prolungata contrazione della spesa per consumi delle famiglie. I prezzi dei prodotti hanno segnato rallentamenti più o meno marcati nella crescita o diminuzioni in quasi tutti i comparti, anche se permangono elementi di rigidità in quello alimentare e in alcuni comparti dei servizi con una forte componente regolamentata”. Ed aggiunge, però, come “l’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva, entrato in vigore all’inizio di ottobre 2013, ha esercitato sull’inflazione un effetto parziale e modesto”.
A queste osservazioni si lega la Coldiretti, la Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti, che punta il dito sul secco crollo dei consumi: il 68% degli italiani circa, sostiene la Coldiretti, hanno diminuito o posticipato l’acquisto di capi di abbigliamento. Il 53%, invece, ha rinunciato sia a vacanze che a nuove tecnologie. Causa di tutto questo sono le conseguenze della crisi prima della finanza e poi dell’economia reale: è la recessione. I consumi sono precipitati a -9% in appena cinque anni, toccando i livelli del 1997. Una situazione drammatica. L’anno passato, durissimo, ha visto addirittura diminuire le spese alimentari: – 3,9% secondo Coldiretti che ha rielaborato i dati dell’Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agro Alimentare. A rinunciare alla ristrutturazione di casa sono stati il 42% degli italiani, così come il 40% ha declinato la possibilità di acquistare una nuova automobile/moto ed il 37% ha evitato di comperare arredamenti. Anche la fiducia delle famiglie è in calo: solo il 14% dei concittadini pensa che l’anno venturo porterà miglioramenti alla situazione economica nostrana. I pessimisti si attestano al 35%, mentre il 51% scommette sull’invariabilità.
Anche il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori (Codacons), incentra le responsabilità del calo dell’inflazione sul “crollo dei consumi senza precedenti, che ha riguardato anche beni di prima necessità come gli alimentari”. Ma, sottolinea il Coordinamento fondato nel 1986, “questa inflazione, nonostante sia il livello più basso dal 2009, tradotta in cifre, equivale, in termini di aumento del costo della vita, ad una stangata annua pari a 257 euro per un single, 345 euro per una famiglia di 2 persone, 419 per una famiglia tipo di 3 persone e 462 per una di 4 componenti”.
Daniele Errera