Milano nel baratro, prime tre da record: si chiude il girone d’andata
Un girone d’andata eccezionale. Mai prima d’ora Roma e Napoli si erano rese protagoniste di una prima parte di stagione tanto soddisfacente.
A Trigoria il nuovo mister Garcia è riuscito a far dimenticare in soli sei mesi le meraviglie di Spalletti: merito di un calcio spettacolare e di un andamento mostruoso, rovinato solo dalla sconfitta di Torino contro la Juve e culminato nel successo per 4-0 contro il malcapitato Genoa.
Le reti di Florenzi, Totti, Maicon e Benatia annichiliscono la squadra di Gasperini, giunta all’Olimpico con una formazione troppo rinunciataria, e permettono alla Roma di concludere la prima parte di stagione con 44 punti in classifica.
In casa Napoli però i risultati non sono da meno: la vittoria nel delicatissimo match di Verona ha conferito ulteriore entusiasmo in una piazza che non aveva mai visto collezionare 42 punti nel solo girone d’andata.
Rafa Benitez ha saputo creare un meccanismo offensivo quasi perfetto: Higuain e compagni si divertono e fanno divertire la gente. Di certo i problemi difensivi non permettono al tecnico partenopeo di dormire sonni tranquilli: con una difesa più solida la classifica del Napoli sarebbe stato ancora migliore.
Ad una prima lettura il contenuto di tale articolo potrebbe apparire delirante: perché celebrare in tal maniera le squadre che occupano rispettivamente la seconda e terza posizione in classifica? Tranquilli, nessuno si è dimenticato della Juventus. La cavalcata gloriosa degli uomini di Conte è riuscita a rendere le prestazioni di Roma e Napoli, sulla carta eccellenti, delle inutili dimostrazioni di bravura.
Roma e Napoli vincono e convincono, ma la Juve fa di più: stravince, domina e si porta al giro di boa con un vantaggio rassicurante in ottica scudetto.
I numeri di Buffon e compagni parlano fin troppo chiaro: 17 vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta. Anche nell’ultimo match, in casa di un Cagliari pericoloso e mai domo, i bianconeri mettono in mostra le loro armi migliori: cinicità, aggressività e capacità di far sue anche le partite più dure. La doppietta di Llorente, la bomba di Marchisio e la zampata di Lichtsteiner fissano un passivo troppo pesante per i sardi e allungano l’incredibile striscia positiva di vittorie, giunta a quota 11.
Tutt’altra aria invece tira nella gelida Milano. Milan e Inter infatti stanno attraversando uno dei momenti più delicati degli ultimi anni. I rossoneri, usciti incredibilmente sconfitti per 4-3 dal match di Reggio Emilia contro il Sassuolo, chiudono il girone d’andata con la miseria di 22 punti in classifica. Il poker di Berardi rappresenta un vero e proprio terremoto in quel di Milanello: Allegri esonerato e squadra affidata a Mauro Tassotti in attesa dell’arrivo di Seedorf.
Se il Milan piange non si può certo dire che l’Inter possa permettersi di sorridere. La gara contro il Chievo doveva essere l’occasione per riscattare un periodo tutt’altro che felice. L’eliminazione in Coppa Italia e le pessime prestazioni in campionato (riscattate solo in apparenza dalla vittoria nel derby) obbligavano gli uomini di Mazzarri a vincere e convincere contro i clivensi. Cambiasso e compagni invece continuano a deludere: poco pericolosi in attacco e traballanti in difesa, i nerazzurri si scontrano contro la muraglia eretta da Eugenio Corini. L’1-1 finale, con gol di Nagatomo e Paloschi, provoca i fischi di San Siro e mostra una volta di più i limiti di una squadra incapace di impostare un’idea di calcio ben chiara.
Negli altri incontri della giornata spiccano le roboanti vittorie di Sampdoria e Parma. I blucerchiati, impegnati in casa contro un’Udinese in crisi, si impongono grazie alla doppietta di Eder e alla rete di Gastaldello. I ducali invece si sbarazzano del Livorno con due gol di Amauri e la rete di Palladino. Grazie al secondo successo di fila i gialloblù salgono alla settima posizione in classifica, a pari punti con il Torino.
La squadra di Ventura infatti ottiene un prezioso pareggio in casa di una Fiorentina “spuntata”. Privi di Gomez e Rossi, i viola non riescono a pungere e si devono arrendere alla grande organizzazione della squadra granata. In coda, infine, continuano a stentare Catania e Bologna. Gli etnei ottengono l’ennesima sconfitta in casa dell’Atalanta: il rigore di Denis e la rete di Maxi Moralez condannano i siciliani all’ultimo posto in classifica, in coabitazione con il Livorno dell’esonerato Davide Nicola.
Il Bologna invece non va oltre uno scialbo 0 a 0 contro la Lazio. Davide Ballardini, alla prima da allenatore dei felsinei, riceve i fischi del pubblico rossoblù e si vede superare dal Sassuolo. Un girone d’andata ricco di gol ed emozioni termina nel modo migliore possibile. Non ci rimane che goderci il mercato invernale e sperare che il girone di ritorno si riveli altrettanto divertente.