La Giunta Cota ricorre al Consiglio di Stato
La clamorosa notizia dell’azzeramento del Consiglio Regionale del Piemonte ha appena quattro giorni di vita, ma le conseguenze e le feroci dichiarazioni dei diretti interessati non si stanno facendo attendere. Lo scorso venerdì, infatti, il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) ha sentenziato il ritorno alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale a causa delle firme false per la lista “Pensionati per Cota”, guidata dal consigliere Michele Giovine. Il Presidente della Giunta, al margine di questa decisione, ha dichiarato come lui e i suoi avrebbero fatto “ricorso al Consiglio di Stato contro questa vergognosa sentenza e io continuerò a fare il governatore, chiederemo giustizia lavorerò per costruire, nell’interesse dei piemontesi”.
Ed oggi è arrivato l’annuncio ufficiale del ricorso al Consiglio di Stato. Cota e la sua giunta, attraverso l’avvocato Angelo Clarizia, rispondono così all’annullamento del risultato elettivo del 2010. Le motivazioni che hanno portato il Tar a decidere per l’annullamento dell’assemblea piemontese saranno deposte entro lunedì. Solo allora Clarizia presenterà l’atto ufficiale di ricorso.
Cercano di tenere duro Cota e i suoi. Il leghista ha definito la sentenza prima “una vergogna”, poi “un golpe”. Al contrario, ha preso le difese della giustizia l’ex governatrice piemontese e candidata sfidante di Cota nel 2010 Mercedes Bresso, sostenendo come il leader della Lega “se ne debba andare”. Ma Cota non ha intenzione di prendere la via d’uscita di Palazzo Lascaris ed ha provato sabato sera a caricare il popolo del centro destra indicendo una manifestazione in solidarietà con la sua giunta: sfortunatamente per il Presidente il messaggio non deve essere arrivato ai cuori dei militanti e dei sostenitori visto che nemmeno mille hanno affollato la fiaccolata nella fredda sera torinese.
Daniele Errera