Cile e Perù, “amici” più di prima
L’ambasciatore peruviano Carlos Pareja ha dichiarato che Cile e Perù rafforzeranno le proprie relazioni a prescindere dalla sentenza che sarà emessa il 27 gennaio dalla Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia a proposito della delimitazione dei confini marittimi.
Si tratta di una disputa iniziata nel 2008 e riguarda l’attribuzione di sovranità su un’area di 37’000 km2 fra i due Paesi. Il Perù sostiene non è mai stato firmato alcun accordo riguardo alla definizione dei confini, mentre il Cile considera che quanto precisato dai trattati internazionali sul diritto marittimo sia più che sufficiente per risolvere la vicenda.
La sentenza, quindi, dovrebbe mettere la parola fine a una discordia fra i due Paesi nell’oceano Pacifico, le cui relazioni non sono state sempre state tranquille. Tuttavia, durante gli ultimi due anni, entrambi i Paesi hanno lavorato abbastanza per rafforzare i propri rapporti di amicizia, partenariato e cooperazione in vari campi, diventando partner strategici.
La sentenza dovrà essere rispettata da tutti ma potrebbe rivelarsi l’inizio di una nuova fase dei rapporti diplomatici fra Cile e Perù, secondo le dichiarazioni dell’ambasciatore peruviano Carlos Pareja. Egli ha aggiunto, inoltre, che l’attuale processo di integrazione fra i due Paesi sudamericani, continuerà senza particolari interruzioni, così da permettere ai rispettivi governi di impegnarsi a lavorare ancora assieme.
L’atteggiamento adottato dai due governi in merito alla sentenza permette di considerare che anche i rapporti commerciali fra Cile e Perù non saranno ostacolati. La fiducia è dovuta anche al fatto che nel corso degli ultimi anni gli investimenti fra i due Paesi sono cresciuti e stanno crescendo a buon ritmo. Secondo le dichiarazioni rilasciate al quotidiano cileno EMOL (El Mercurio On-Line) dal direttore della Cámara Chileno-Peruana de Comercio Raúl García Belgrano, alla fine degli anni Novanta gli scambi commerciali fra Cile e Perù si aggiravano attorno ai 500 milioni di dollari, mentre al momento superano addirittura i 4’300 miliardi di dollari l’anno.