Se è moderno il Nuovo Centrodestra
Se è moderno il Nuovo Centrodestra
La scissione con cui due mesi fa Angelino Alfano e una sessantina di parlamentari hanno lasciato il Cavaliere tra i falchi è stata considerata una svolta storica con cui nasce una destra repubblicana finalmente liberata dalle spinte populistiche. Ma questo Nuovo Centrodestra, se anche si liberasse di Berlusconi e costruisse un forte polo “moderato” alternativo al centrosinistra, è ancora profondamente diverso da quella destra europea di cui tanti, soprattutto a sinistra, sentono la mancanza. Due temi fondamentali, benché per ora esclusi dall’agenda del Governo, segnano la differenza tra la nuova destra italiana e la tradizionale destra europea: i diritti delle coppie omosessuali e il cosiddetto ius soli.
Alfano rimarca, ogni giorno, la propria contrarietà alla concessione di pieni diritti alle coppie dello stesso sesso. Una mappa pubblicata nel novembre 2012 dall’Economist registrava l’anacronistica arretratezza italiana rispetto a tutti gli altri Paesi dell’Europa Occidentale. Oggi anche Francia e Inghilterra e Galles hanno superato il sistema di Unioni Civili introducendo, come già in Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda, il cosiddetto “matrimonio egalitario”. Fuori dal vecchio continente, nel corso del 2013, anche California, Delaware, Minnesota, Rhode Island, New Jersey, Hawaii, New Mexico, Nuova Zelanda, Brasile e Uruguay hanno aperto l’istituto del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. Le posizioni sul “matrimonio egalitario” non dividono solo destra e sinistra –anzi, lo stesso Renzi preme per un sistema di Unioni Civili “alla tedesca” ben diverso dal matrimonio. Esse, piuttosto, distinguono chi è al passo con la Storia da chi, invece, è in gran ritardo: il conservatore David Cameron, due anni prima che il parlamento di Westminster approvasse il Marriage (Same Sex Couples) Act 2013 si era dichiarato favorevole al matrimonio tra coppie dello stesso sesso proprio perché conservatore (“I don’t support gay marriage despite being a Conservative. I support gay marriage because I’m a Conservative”): un abisso rispetto al vicepremier Alfano.
E il leader del Nuovo Centrodestra non manca di segnare la propria differenza culturale anche sulla reiterata contrarietà all’attribuzione della cittadinanza italiana secondo il principio, rivisto, dello ius soli. Mentre in Francia i figli di immigrati non francesi, se continuativamente residenti da almeno otto anni, possono acquisire la cittadinanza al compimento del tredicesimo anno, tanto in Germania quanto nel Regno Unito i figli di immigrati residenti ottengono la cittadinanza già alla nascita. In questi Paesi la legislazione in materia è stata costantemente adeguata alla realtà; in Italia, invece, l’ultimo organico intervento del Parlamento risale alla legge 91 del 1992 che, essendo allora l’immigrazione un fenomeno ancora lontano, ha conservato intatti i principi di attribuzione della cittadinanza secondo lo ius sanguinis per cui sono italiani i pronipoti di coloro che sono emigrati all’estero cent’anni fa mentre i figli di immigrati regolarmente residenti devono attendere la maggiore età perché sia riconosciuta la propria “italianità”.
Così Alfano si mantiene, ancora, nel campo del conservatorismo populista già ben presidiato, in Italia, da Berlusconi e, in Europa, da quelli come Le Pen, e Strache. La strada per raggiungere i “vecchi” Tories di David Cameron, invece, è ancora piuttosto lunga.
Andrea Enrici