Alla cortese attenzione del
Ministro dei Beni Culturali –
Presidente della Regione Campania
Assessore al Turismo della Regione Campania
Gentile Ministro, come tanti emigrati meridionali, approfitto delle vacanze natalizie, quando ritorno alla terra natia, in questo caso Napoli, per provare a trasmettere ai miei figli un po’ di storia e di cultura della loro terra di origine. Quest’anno, anche su richiesta esplicita di mio figlio maggiore, abbiamo visitato gli Scavi di Ercolano. In verità la prima scelta era caduta su Pompei, ma poi sia la vastità del sito che il tempo non proprio propizio, ci hanno fatto propendere, assieme ad una famiglia di amici, per Ercolano.
Mi faccia dire innanzitutto che il sito degli scavi e’ stupendo, più bello di quanto mi ricordavo, suggestivo e ben tenuto, i prezzi di accesso fin troppo ragionevoli per un sito di tale importanza, le guide amichevoli e preparate. Complessivamente la mezza mattinata spesa tra le rovine si e’ rilevata utile, piacevole e istruttiva non solo per i bambini ma anche per gli adulti.
Tuttavia, poiché sono un perfezionista e amo la mia terra, ho notato delle cose che a mio parere non vanno e che credo costi relativamente poco mettere a posto, per permettere una migliore fruizione del sito ai turisti, specie quelli stranieri.
Le vie di accesso al sito: siamo arrivati ad Ercolano dall’autostrada. Gli scavi sono ben segnalati, tuttavia abbiamo attraversato due incroci che definire caotici e’ poco. Possibile che non si possa non dico mettere due rotonde al posto degli incroci, ma almeno installarci due semafori?
Il parcheggio: accanto agli scavi c’e’ un ampio parcheggio che pero’ funziona drammaticamente con le strisce blu. Cioè’ si deve pagare PRIMA. In pratica si deve stimare a naso quanto tempo occorra per visitare il sito. E occorre avere anche gli spiccioli, pena una questua tra i baracchini accanto al parcheggio. La cosa e’ quantomeno seccante visto che peraltro i vigili si fanno vedere. Il risultato e’ stato che, su consiglio di un pietoso dipendente del sito, abbiamo pagato per due ore di parcheggio. E purtroppo non siamo riusciti a vederlo tutto. Possibile che non si possa avere un parcheggio orario dove si paga all’uscita dando anche la possibilita’ di pagare con carta di credito e bancomat?
Il biglietto: tralasciando un attimo la scena al botteghino con una sola addetta che parlottava con altre due sue colleghe che non si capiva bene quale ruolo svolgessero, possibile che si possa pagare solo con soldi contanti? Tra fila, biglietti sbagliati e resto mancante, si son persi 20 minuti (delle due ore a nostra disposizione!). Possibile che non si possa mettere un bancomat? Anche per venire incontro ai numerosi turisti stranieri?
Le guide e i custodi: nulla da dire sulle guide in se’, ma possibile che non ci sia un cartello che indichi la possibilità di “noleggiarne” una, con relativo tariffario , magari organizzando anche delle visite guidate gratuite a determinati orari? Magari evitando il piccolo suk dei custodi che si auto-propongono come guide a meta’ del prezzo chiesto dalle medesime?
Le strutture: possibile che il 4 gennaio la caffetteria fosse chiusa, nonostante un discreto afflusso di turisti? Possibile che il bookshop sia ridotto veramente al minimo sindacale, magari per non disturbare troppo i baracchini di paccottiglia davanti al sito?
Prese in se’ sono tutte piccole cose, ma e’ dalle piccole cose che si riconosce l’eccellenza
Cordialmente Suo
Metapapero