Piemonte, Chiamparino scende in campo
La decisione l’ha presa “dopo aver riletto il Doctor Faustus di Thomas Mann capendo che il mio diavolo è la politica. Credo che sia necessario ragionare con la testa, ma sentire anche quello che ti dice la pancia”. E adesso Sergio Chiamparino è pronto a scendere in campo, senza “paracadute” e punta ad una alleanza ampia, che vada da Sel al Centro, come spiega in interviste a Stampa e Repubblica e in un colloquio con il Corriere della Sera. La scelta di lasciare subito la Compagnia di San Paolo arriva per avere “le mani libere, non coinvolgendo in nessun modo la Compagnia”.
Se vincerà, assicura, quello di governatore sarà “il mio ultimo incarico ma per ora la definizione di vecchio arnese mi sembra impietosa. Piuttosto – sottolinea – siamo uomini maturi”. Chiamparino si dice pronto alle primarie “a condizione che non siano un artificio, fare una corsa solo con me stesso mi sembrerebbe ridicolo”. E comunque, “che sia maggio, giugno, autunno o 2015, io ci sono”. Ma “Se Mercedes Bresso, che è la vincitrice morale delle elezioni del 2010, dovesse scegliere di ricandidarsi mi farei da parte”. Non si iscriverà al partito perchè, spiega, “vorrei espandere il Pd, visto peraltro che dall’altroieri in avanti c’è un’autostrada per chi vuole distinguersi e rompere con Cota”. E aggiunge di immaginare “un’area che vada dalla sinistra vendoliana, a condizione che non fiancheggi i sabotatori della Tav, al centro con un accordo con i Moderati, forza locale che ormai rappresenta un marchio affermato”. Spazio anche per “una lista civica, un’Alleanza per il Piemonte, dove inserire persone di origini politiche diverse dal centrosinistra, ma che si riconoscono nella mia candidatura”. E nessun aut-aut nemmeno su Scelta Civica e Udc. Chiamparino è pronto.