Proseguono i colloqui di pace fra l’organizzazione guerrigliera colombiana delle FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo) e il governo di Bogotá. Dopo gli accordi parziali raggiunti sulla questione dello sviluppo rurale e la partecipazione degli eventuali partiti sorti dalla ribellione alla vita politica in seguito al raggiungimento di un’intesa, le due delegazioni stanno discutendo all’Avana riguardo al narcotraffico. Le FARC-EP hanno proposto al governo colombiano la “regolazione” della produzione e della vendita di coltivazioni illecite, come la cannabis, riconoscendone “l’utilizzo alimentare, medicinale, terapeutico e culturale e le possibilità artigianali e industriali”. La loro proposta prevede, inoltre, la “garanzia delle condizioni di sicurezza della popolazione contadina che risiede nelle zone coinvolte”.
Prossimamente, all’Avana gli altri temi che saranno affrontati fra i guerriglieri e il governo saranno la fine definitiva delle ostilità e l’indennizzo delle vittime. Qualora il dialogo fra le due parti andasse a buon fine, l’accordo di pace potrebbe diventare legge, ma rimane ancora da definire i modi. Infatti, secondo il governo è necessario ricorrere a un referendum, mentre le FARC-EP sostengono la formazione di un’assemblea costituente. In particolare, i guerriglieri hanno sollecitato la popolazione a votare “scheda bianca” alle prossime elezioni e a sostenere, semmai, un processo costituente che prevede il coinvolgimento della rappresentanza di tutte le forze politiche, economiche e sociali del Paese. E la nuova costituzione della Colombia dovrà esser il vero trattato di pace, simbolo della riconciliazione nazionale.
Tuttavia, proprio ieri, a distanza di un mese dall’annuncio della tregua, le FARC-EP hanno respinto le accuse rivolte dalle istituzioni colombiane riguardo agli atti di guerriglia che si sono registrati durante il “cessate-il-fuoco”. Mentre i guerriglieri hanno dichiarato di essere stati “costretti” commetterli soltanto per legittima difesa, le forze di polizia accusano le FARC-EP di aver violato almeno tre volte l’accordo della tregua, che è stato realizzato lo scorso dicembre e scadrà la prossima settimana, il 23 gennaio.