Ballarò minuto per minuto 10/01/2012 [diretta]
21.40 L’operatore di banca può sempre sbagliare. E non si può prevedere la sua presunta malafede. Mentre questi principi rivoluzionari vengono esposti nello studio di Rai3 in redazione ci si chiede come mai tra i 27.000 incarichi di Abete che Ballarò cita non ci sia la vicepresidenza del Cio, che ci sembra oggettivamente quella più importante dal punto di vista simbolico. In ogni caso il capo della Bnl ci tiene ad evidenziare come nel servizio precedente l’Unicredit sia stata trattata troppo male. Vero: proprio oggi che ha recuperato il 6% dopo aver perso 45 punti in cinque giorni…Di Pietro sostiene che così la gente “si incazza”. Floris chiede la traduzione del tutto a Schulz (in collegamento), che però, imbarazzato, non risponde
21.44 Carla Cantone parla di Di Pietro e Abete come di affamatori di popoli, cerca di dare una sua lettura alla crisi parlando di risparmio e di pensioni. Pollilo invece evidenzia come si stia parlando di una crisi di carattere internazionale. Peccato non si ricordi, e non parli, di quando restò chiuso dentro la sezione del Pci del Prenestino mentre quei simpaticoni dell’Msi volevano mettere a ferro e fuoco tutto. Allora il gruppo di via Fortebraccio dovette dargli una mano. Ora chiede sostegno all’Europa, a nome dell’Italia, visto che il nostro paese “ha già fatto la sua parte”.
21.50 Polillo dunque smentisce un cartello di Ballarò che a dire il vero però riprendeva il sentire comune: se non si considera il risparmio privato l’Italia necessiterebbe di una manovra finanziaria da 40 miliardi di euro almeno per il prossimo ventennio. Non è vero, per Polillo. Tocca a Schulz che non parla così bene l’italiano da parlare senza traduttore. Ma nonostante tutto riscuote consenso e smonta il dogma filo-austerity tanto caro ad Angela Merkel.
21.54 Ma cosa vuol dire “Martin Schulz, Parlamento Europeo”!?! A questo punto dovrebbero scrivere “Raffaele Fitto, Camera dei Deputati” e “Carla Cantone, centro anziani di Pavia”. In ogni caso Schulz parla quasi da candidato della Spd alla cancelleria, per quanto attacca la Merkel. Purtroppo però ci si rivolge a questo politico tedesco solo come quello che è stato definito “kapò” da Berlusconi. Un po’ come la Bindi, che deve la sua fortuna alle barzellette dell’ex premier?
Fitto è perplesso e cita lo spread che resta pazzerello indipendentemente dal governo. Oramai il PdL si occupa solo di storia. Tanto che cita, giustamente, la presenza della delegazione Spd nel governo tedesco. Il futuro presidente del Parlmaneto Europeo difende la ditta e l’agenda 2010. Non lo dite a Oskar Lafontaine.
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