Il giorno dopo l’incontro, definito “storico” da alcuni, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ecco piovere le prime critiche “eccellenti”. “Ieri mi sono un po’ vergognato, perchè non dovevamo rilegittimare per la terza volta il Cavaliere dopo che c’è stata una sentenza di condanna” ha detto Stefano Fassina durante la trasmissione L’intervista su SkyTg24. L’ex viceministro all’Economia considera l’incontro tra l’ex premier e il segretario Pd un boomerang per la sinistra. “Rischiamo di portare avanti il ventennio che abbiamo alle spalle e che non è stato proficuo. Berlusconi è stato incoronato padre costituente, pur avendo una sentenza passata in giudicato e un voto del Parlamento che ne ha stabilito la decadenza”. Secondo Fassina “l’accordo non è stato fatto dal Pd, che si dovrà esprimere, ma dal segretario Renzi che – avverte l’esponente del Pd – non ha la maggioranza dei voti degli iscritti del partito e quindi, come prevede lo statuto, sarebbe possibile consultare la base, gli iscritti, anche per via telematica, rapidamente, per sapere cosa pensi della legge elettorale”. C’è chi poi, come Nichi Vendola, avvisa il sindaco di Firenze dei possibili rischi di un’intesa con Berlusconi. “Non credo che Renzi e Berlusconi abbiano sottoscritto patti d’acciaio – esordisce il leader di Sel in un’intervista al Fatto Quotidiano – Ma se fosse, sarebbe un patto con il diavolo e a Renzi consiglierei di proteggersi il collo da un Berlusconi che ogni volta che ha abbracciato il suo avversario lo ha poi morso sul collo”.
Anche dal Nuovo Centrodestra piovono critiche e avvertimenti all’indirizzo di Renzi. Fabrizio Cicchitto, in un’intervista al Mattino, chiede al segretario dem di chiarire la sua posizione sia “sul governo sia sulla maggioranza” mentre sulla legge elettorale “deve sapere che comporre su di essa una maggioranza di segno opposto a quella del governo provocherebbe inevitabilmente la crisi”. Secondo Maurizio Sacconi, invece, Renzi sta approfittando “dell’attuale debolezza del centrodestra” per attuare una soluzione “funzionale a lui e solo a lui”. Angelino Alfano invece critica gli ex compagni di partito “Ieri Forza Italia è andata nella Canossa sbagliata, la sede del Pd, invece che nella casa dei moderati, del centrodestra”. “Siamo molto contenti di quello che è successo ieri tra Renzi e Berlusconi – ha aggiunto il vicepremier – perchè dimostra che avevamo ragione noi su tutta linea. Bentornati tra i riformatori”.