Olimpiadi di Sochi, Putin: “gay benvenuti, ma lasciate stare i bambini”
Olimpiadi di Sochi. Putin: “gay benvenuti, ma lasciate stare i bambini”
Ancora una volta Vladimir Putin ha pronunciato un discorso destinato a far discutere. L’occasione si è presentata alla riunione dei volontari preposti all’organizzazione delle Olimpiadi di Sochi, ormai alle porte. Rispondendo alle domande dei giornalisti, lo Zar ha dichiarato che “gli omosessuali a Sochi potranno sentirsi tranquilli e a proprio agio” l’importante è che “lascino stare i bambini”. Il Presidente russo ha aggiunto che “noi non abbiamo una legge che vieta le relazioni non tradizionali, noi abbiamo un divieto di propaganda per l’omosessualità e la pedofilia”.
In Russia è stata approvata, nel Marzo 2012, una legge che vieta la propaganda gay, successivamente questa legge è stata presa come modello per un’altra legge, promulgata lo scorso Giugno, che vieta agli omosessuali di esprimere ai minorenni la propria opinione in materia di diritti.
In base a questa legge, giusto ieri, è stato arrestato un attivista per i diritti degli omosessuali, Pavel Lebedev, colpevole di aver sventolato la bandiera arcobaleno usata dai movimenti Lgbt, al passaggio della fiaccola olimpica, a Voronehz (900 km da Sochi).
All’indomani dell’approvazione della legge, l’ondata di manifestazioni di protesta, ha provocato la reazione del leader russo che, in un primo tempo, ha vietato tutte le manifestazioni di dissenso, a Sochi, dal 7 Gennaio al 23 Marzo, successivamente, è stata concessa l’organizzazione di manifestazioni ma solo in alcuni luoghi scelti dal Ministero dell’Interno.
Obama ha annunciato, negli scorsi mesi, che la delegazione statunitense sarà composta da diverse figure apertamente omosessuali, come l’ex tennista Billie Jean King, ancora prima molte organizzazioni a difesa dei diritti Lgbt hanno invitato al boicottaggio dei giochi.
A chi gli chiede se sia preoccupato del fatto che molti Capi di Stato non parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione dei giochi, Putin risponde: “alcuni Capi di Stato non hanno l’abitudine di recarsi alle inaugurazioni dei giochi, resta un buon momento di incontro per trattare di alcuni temi, ma non voglio mischiare sport e politica”.