Anche Cuperlo avvisa Letta: “Nuovo governo per il 2014”
Anche Cuperlo avvisa Letta: “Nuovo governo per il 2014”
Il patto del Nazareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha messo in serio pericolo l’alleanza Letta-Alfano. Non sono bastate, a quanto pare, le rassicurazioni del segretario democratico e le dichiarazioni a caldo dello stesso premier Enrico Letta sull’utilità dell’incontro tra i due leader extraparlamentari: “Va in una buona direzione”. Così il governo va avanti con questo macigno sulle spalle, con la consapevolezza che al primo passo falso Letta potrebbe terminare la sua esperienza a Palazzo Chigi con largo anticipo, forse già prima delle elezioni europee.
Ma un altro segnale di preoccupazione arriva direttamente dal presidente del Partito Democratico Gianni Cuperlo, che – ospite di un incontro organizzato a Caltagirone – ha lanciato la sua proposta di rilancio della legislatura: “Il premier valuti con il capo dello Stato, nel rispetto assoluto delle sue prerogative, la possibilità di dar vita ad un nuovo governo per il 2014”, ha detto l’ex contendente del rottamatore alle ultime primarie democratiche. E ha aggiunto: “In questa legislatura qualunque governo dev’essere il governo del Pd. Seppelliamo la parola rimpasto nel cimitero delle parole, ma occorre operare una fase diversa”.
E che diversa debba essere anche l’azione del Pd targato Renzi, Cuperlo non lo nasconde affatto: “Sul merito per ora è difficile giudicare, ma sul metodo, ritengo sia sbagliato” aveva già detto, sottolineando che le riforme vanno fatte “ma Dio non voglia che il prezzo da pagare sia resuscitare sul piano politico chi abbiamo combattuto negli ultimi 20 anni”. Per il presidente del Pd “una cosa è discutere le riforme anche con Forza Italia, altra è allargare la ‘profonda sintonia’ con Berlusconi agli altri. È un metodo sbagliato che punisce le forze impegnate nel governo con noi e che il capo della destra lo avevano messo all’angolo solo tre mesi fa”. Scissioni all’orizzonte – Cuperlo lo assicura – non ce ne sono, ma il mare è tutt’altro che tranquillo.