Roma, rimpasto si rimpasto no
Un cambio di metodo sì. Un rimpasto no. O forse sì. Per il sindaco di Roma Ignazio Marino ininzia una settimana importante e ancora una volta in copertina ci va quell’ipotesi di un rimpasto di giunta che ciclicamente salta fuori e ciclicamente viene smentita dal primo cittadino.
Rimpasto sì, rimpasto no. Una cantilena che si sente ormai da mesi. Della possibilità di un avvicendamento tra gli assessori si vocifera da inizio autunno, quando i partiti che sostengono Marino hanno cominciato a chiedere più spazio, più coinvolgimento, più potere. Siamo a gennaio e la parolina ‘rimpasto’ rimbalza ancora tra titoli di giornale e virgolettati.
Il sindaco nega che all’orizzonte ci siano ipotesi di questo tipo. Lo ha negato nelle scorse settimane e di sicuro comincia ad essere stanco di doverlo fare. Nel corso di un evento in Campidoglio, alle domande sull’argomento ha risposto con un’ironia confinante col sarcasmo: “Forse servirebbe un corso di pasta per i giornalisti, così gli diamo la materia per rimpastare, e cessano di occuparsi di un rimpasto inesistente in Campidoglio”.
Si fa fatica però a dare tutta la colpa ai giornalisti. Prendiamo ad esempio quello che ha detto Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, l’uomo più influente nello scacchiere democratico a Roma, uno che quando parla quasi sempre fa titolo. Bettini è ricorso a poche parole, pubblicate su Affaritaliani.it, per dare qualche suggerimento a Ignazio Marino: “Un consiglio al Sindaco Marino? Allargare la squadra. Occorre superare naturali diffidenze e la comprensibile tentazione di affidarsi a persone che ti stanno intorno, di cui si conosce tutto e ci si fida, e fare uno sforzo di apertura. Allargando la squadra si moltiplicano i problemi e ci si può trovare nella condizione di incontrare personalità e forze non in piena sintonia, ma è un rischio da correre”.
Una richiesta di rimpasto, quindi? No, ha spiegato poi Bettini, uno che la politica la conosce bene e sa come muoversi: “ho dato un consiglio di metodo. Roma è una città difficile che ha dietro nel passato un periodo molto duro in cui la città è stata mal governata e c’è una situazione di stretta economica generale che non aiuta gli enti locali: per questo ho detto di allargare, di determinare una squadra più ampia non solo politica, ma di classe dirigente della città”. La parola rimpasto non c’è, ma il suggerimento dato da Bettini gli assomiglia.
Marino ha risposto senza dire molto: “Io ascolto, leggo i consigli di tutti, ognuno dà un contributo importante a quella che è la progettualità della nostra città. Ogni consiglio soprattutto da persone che hanno avuto ruoli amministrativi nella Capitale è utile, importante e va utilizzato con attenzione e riflessione”.
Consigli da ascoltare arrivano anche da Sel, altro partner di governo col quale i rapporti si sono logorati strada facendo. Già nei prossimi giorni si dovrebbe vedere qualcosa di nuovo, con il sindaco che dovrebbe incontrare i propri alleati.
La soluzione da adottare è stata anticipata dal Corriere della Sera che parla di una cabina di regia dove settimanalmente si incontrino il sindaco Marino (Pd), il vicesindaco Nieri (Sel), il capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio e il suo omologo di Sel Gianluca Peciola, oltre al segretario romano del Pd Lionello Cosentino e a quello di Sel Maurizio Zammataro. Sei teste, due partiti in perfetto equilibrio.
A spiegare il senso di questa proposta è Massimiliano Smeriglio vicepresidente della Regione Lazio, altra figura centrale nella sinistra romana: l’idea di una cabina di regia, dice Smeriglio, nasce dalla necessità di allargare la squadra. Lo stesso suggerimento dato da Goffredo Bettini. L’ipotesi rimpasto non entra direttamente nel discorso delle cose da fare, la priorità per ora è riallacciare il rapporto con l’amministrazione. “A noi interessa tornare a dialogare con la città, e cambiarla” ha dichiarato Smeriglio, secondo il quale il tempo a disposizione non è infinito: Marino ha “tre-quattro mesi per trovare un modo per incidere in maniera positiva sull’azione dell’amministrazione”.