Cuperlo pensa alle dimissioni dopo lo scontro con Renzi
Cuperlo pensa alle dimissioni dopo lo scontro con Renzi
Ieri primo scontro tra il segretario del Pd Renzi ed il presidente dell’assemblea Cuperlo, dopo le primarie dello scorso dicembre. Lo scontro è avvenuto in direzione. Direzione nella quale il Partito Democratico ha approvato la bozza di riforma elettorale proposta dal segretario e concordata con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Le principali critiche di Cuperlo hanno riguardato l’assenza delle preferenze nella bozza di legge elettorale proposta da Renzi.
Cuperlo nel suo intervento in direzione: “Sul piano del metodo dobbiamo sapere che queste diverse riforme dovranno avere un iter parlamentare concatenato. Legge elettorale, Senato, Titolo V: sono tre pezzi che camminano assieme e configurano un nuovo possibile assetto dello Stato e una qualità diversa della nostra democrazia Sul Senato e sul Titolo V discuteremo, approfondiremo ma la via tracciata credo vada nella direzione giusta. Mentre io ritengo che la proposta di nuova legge elettorale avanzata oggi, per una serie di ragioni, non risulti ancora convincente. La considero una soluzione non convincente perché non garantisce né una rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini a scegliere il proprio rappresentante né una ragionevole governabilità. Tutti aspetti per nulla secondari o marginali”.
Cuperlo ha inoltre stigmatizzato la scelta di Renzi di incontrare Berlusconi nella sede del Pd, facendosi portavoce di forti malumori nella base del partito.
Dall’intervento di Cuperlo in direzione: “una sola notazione più politica: non è mai stata in discussione la possibilità e la necessità di discutere di una riforma costituzionale e della legge elettorale con tutti, e dunque anche con Forza Italia e con il suo vertice. La questione non è di galateo politico o istituzionale e nemmeno del luogo più o meno simbolico dove gli incontri si svolgono. ‘E’ abbastanza evidente però che una cosa è discutere e confrontarsi anche con il leader di una forza politica che raccoglie milioni di voti nelle urne, altra è stringere un patto politico su questioni di rilevanza costituzionale con un esponente interdetto, espulso dal Parlamento, ma soprattutto e per la prima volta dopo 20 anni non più egemone come prima nel suo campo. Lo dico perché poi in politica i sentimenti, gli stati d’animo contano, e noi dobbiamo comprendere lo smarrimento di una parte dei nostri elettori ed iscritti di fronte al rischio di una piena rilegittimazione del Capo della destra”.
Renzi, dopo il dibattito, ha replicato alle critiche di Cuperlo per ricordare al presidente del Pd che proprio la sua elezione è avvenuta senza le preferenze reclamate nella nuova legge elettorale. A quel punto Cuperlo ha abbandonato la riunione evidentemente infastidito dalle parole del segretario.
Secondo indiscrezioni Cuperlo starebbe meditando le dimissioni, come segno di protesta verso l’atteggiamento di Renzi e c’è chi insiste, nell’area politica che ha sostenuto la mozione di Cuperlo al Congresso, sulla necessità politica di fuoriuscire dal Pd guidato da Renzi per dar vita ad un soggetto politico ‘più di sinistra’.