Il Centrafrica del caos si affida a una donna presidente
E’ una donna e in lei risiede, adesso, la speranza per quel “buco nero” che è diventata la Repubblica Centroafricana. Catherine Samba-Panza, attuale sindaco di Bangui, eletta presidente di transizione dal parlamento, ha davanti un compito enorme: strappare il suo paese al caos generalizzato nel quale è piombato dopo che la coalizione Seleka ha rovesciato, quasi un anno fa, il vecchio e impresentabile dittatore Francoise Bozizè.
Ha davanti un compito enorme anche perchè per la prima volta il Centrafrica, paese instabile e fragile, si trova però a dover affrontare un conflitto anomalo per queste latitudini, cioè un confronto tra musulmani e cristiani. I primi in Centrafrica sono meno del 15 per cento e hanno sempre convissuto, senza problemi, con il resto della popolazione di religione cristiana e animista.
Cahrterine Samba-Panza ha già fatto un appello ad entrambe le fazioni, Seleka, appunto, formata da miliziani islamici e stranieri, sudanesi e ciadiani, e agli anti-balaka, cioè anti machete, cristiani, nati, sulla carta, per difendersi dai Seleka.
Catherine Samba-Panza non aveva legami né con i primi, né con i secondi e nemmeno con il vecchio entourage di potere di Francoise Bozizè.
Sulla carta dunque è la persona più adatta ad affrontare questa crisi. Nella elezione in parlamento è arrivata al ballotaggio con il figlio di un ex presidente defunto. Ha ottenuto una larga maggioranza: 75 voti contro 53.
Catherine Samba-Panza ha 53 anni e tre figli che vivono in Francia. Subito dopo l’elezione ha fatto una dichiarazione a favore dei bambini: si è augurata un futuro di pace per tutti i bambini del suo paese. Non si può che farle gli auguri. Auguri che le pressioni degli interessi, anche esterni al Centrafrica, non siano più forti della sua volontà di disarmare e pacificare il paese.