Casaleggio Associati avrebbe incassato 2 milioni di euro da Philip Morris

Pubblicato il 26 Novembre 2020 alle 16:01 Autore: Domenico Vigliaturo

“E poi un bel giorno cosa scopri? Che la Casaleggio Associati (CA), cioè la casamatta del grillismo […] prendeva i soldi dalla odiata Philip Morris attraverso le lobby del tabacco”, così il direttore Piero Sansonetti nel suo editoriale in prima pagina su Il Riformista di Giovedì 26 novembre.

Secondo l’inchiesta, condotta da Aldo Torchiaro, la Casaleggio Associati – che ha creato il portale di democrazia diretta Rousseau, successivamente donato all’omonima associazione – avrebbe incassato, in maniera continuativa e per diversi anni, la somma complessiva di circa 2 milioni di euro da Philip Morris Italia, azienda guida nel settore del tabacco e, da qualche anno, del tabacco riscaldato (IQOS).

La somma si attesterebbe a 1.950.166 euro e 74 centesimi, al netto dell’Iva. Si parla di 49 pagamenti, la maggior parte da 50.000€, alcuni minori mentre altri, tra i quali la fattura del Novembre 2019, di 140.000€. La media dei bonifici partiti firmati da Philip Morris – secondo le stime del quotidiano – si è attestata sui 40.000€ mese.

 

Lo Stato italiano, dall’introduzione del tabacco riscaldato e dal diffondersi esponenziale delle sigarette elettroniche, ha applicato significative riduzioni sulle relative tassazioni. “Nel 2014, quando il primo prodotto da tabacco bruciato compare sul mercato italiano, la riduzione è del 50%. Quando il Movimento Cinque Stelle vince le elezioni del 4 marzo 2018 e dà vita al primo governo Conte, ecco che lo sconto sulle accise si riduce di un ulteriore 25%, diventando così del 75%”. Inoltre, la previsione di un’accisa del 25% sul prezzo di vendita dei prodotti derivati dal tabacco, che sarebbe dovuta scattare dal prossimo gennaio, sarebbe stata depennata in corso d’opera dalla bozza della Legge di bilancio, secondo quanto affermato dall’ANSA lo scorso 15 Novembre e confermato dallo schema di legge di bilancio approvato in Consiglio dei Ministri.

Per Il Riformista, insomma, i contatti tra la Casaleggio Associati e Philip Morris avrebbero avuto uno scopo preciso: garantire all’impresa del tabacco un “abbassamento delle tasse sulle sigarette elettroniche” grazie all’appoggio parlamentare e governativo del M5S.

Il commento immediato e duro è arrivato da Davide Casaleggio, all’Adnkronos: “Leggo un ennesimo attacco alla Casaleggio Associati con teorie fantasiose e ho già dato mandato ai miei legali di procedere con una querela nei confronti di chi ha diffamato me e la società […]. Io non firmo decreti, né voto leggi, e non ho mai fatto ingerenze. Questi sono i fatti”.