Nei musei del Bel Paese. Il Mart

Pubblicato il 2 Febbraio 2014 alle 14:11 Autore: L Undici
Nei musei del Bel Paese. Il Mart

Il Mart: dove, quando e quanto

“Al Mart a Rovereto c’è una mostra di Antonello da Messina” mi scrive un bel pomeriggio l’amico Gigi. Orpo!, penso io: Antonello! quei ritratti perfetti! “l’Annunciata”!

E poi: Rovereto, bei monti, buoni vini! Tutti ottimi motivi per decidersi ad andare finalmente al Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, un posto di cui mi hanno raccontato meraviglie. Un museo nuovo, inaugurato in questo millennio, nato proprio come museo e all’esterno dei tradizionali circuiti delle città d’arte, quindi privo del vantaggioso afflusso massiccio di turisti generici (italiani e non) che le benedicono con la loro presenza.

Nei musei del Bel Paese. Il Mart

Nei musei del Bel Paese. Il Mart

Consultati gli orari ferroviari e l’itinerario con Google Maps decido per il viaggio in auto: poco più di due ore di autostrada, con davanti quella bella scritta Brennero di tondelliana memoria (“l’autobahn più meravigliosa che c’è perché se ti metti lissù e hai soldi e tempo in una giornata intera e anche meno esci sul Mare del Nord, diciamo Amsterdam, tutto senza fare una sola curva, entri a Carpi ed esci lassù”). Quindi si parte, io e la malcapitata sodale Grazia, una domenica mattina in mezzo alle vacanze natalizie, e di filato si arriva all’uscita di Rovereto. Fuori dall’autobahn, la destinazione è vicinissima, parecchie le indicazioni per il museo, due passi per il centro addobbato a festa (ah! quei bei mercatini di montagna!) ed eccoci arrivate.

Il biglietto. È possibile acquistare i biglietti alla pagina attraverso mioticket, a cui si accede dalle pagine informative del sito del museo. Il museo ha molte convenzioni che danno diritto a tariffe ridotte. Incerte sul giorno di partenza, non abbiamo comprato il biglietto online e, quindi, ci sorbiamo circa un’ora di fila, nella bella piazza del museo sovrastata dalla cupola in vetro e acciaio. Con riduzioni (Coop e Arci), paghiamo 9 euro invece di 13 per l’accesso a tutto il museo, vale a dire alla mostra di Antonello da Messina e a tutti le altre esposizioni temporanee presenti nell’edificio, nonché alle collezioni permanenti, alla Biblioteca e all’Archivio; il biglietto comprende anche l’ingresso a Casa d’Arte Futurista Depero a Rovereto e alla Galleria Civica di Trento (che purtroppo non abbiamo fatto in tempo a vedere).

Il Mart online. Il sito del Mart è efficace e ricchissimo di informazioni sull’edificio, sulle opere ospitate, sulle mostre: molto piacevole da consultare, graficamente molto elegante, in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e cinese). Il museo è attivo sui principali social network (Twitter, Facebook, Instagram, Pinterest, Flickr, ecc.). Le sezioni permanenti e le mostre in corso sono ben descritte e accompagnate da gallerie di immagini, le informazioni sono precise e dettagliate. Il rapporto con i potenziali visitatori è indubbiamente ben amministrato: un paio di settimane prima della visita avevo mandato una e-mail per verificare i giorni di chiusura durante il periodo delle festività natalizie e ho ricevuto risposta nel giro di mezza giornata (durante quel periodo il museo ha poi effettuato diverse aperture straordinarie, anche dalle 15 alle 20 del 25 dicembre e del 1° gennaio – cfr. Galleria degli Uffizi…).

Utilità: accessi, acquisti e compagni di viaggio

La sede del Mart di Rovereto e la Casa d’Arte Futurista Depero sono completamente accessibili ai disabili (ad eccezione del mezzanino del Mart); vengono anche offerte visite guidate per non udenti, percorsi guidati tattili per  ipovedenti e non vedenti, a cui è destinato anche materiale informativo in versione ingrandita e in braille.

Al piano terreno, di fianco al bookshop, il BabyMart: una zona in cui i bambini possono giocare, disegnare o leggere liberamente e nella quale a volte vengono anche organizzate attività specifiche. Il bookshop non è molto grande, ma fornito. Purtroppo al momento non è disponibile una guida del museo. C’è un bar con ristorante self-service, nel quale si entra sia dall’interno del museo, sia dall’esterno (utile, dunque, in caso di lunghe file…): non particolarmente costoso, personale molto gentile, in vendita anche alcuni prodotti gastronomici tipici del territorio.

Grazie soprattutto (credo) alla mostra di Antonello da Messina (che purtroppo per voi chiude il giorno 12 gennaio), il giorno in cui ci sono stata il Mart era davvero molto affollato: ciò nonostante, ammetto di non avere particolarmente sofferto, di non avere maturato quella brama di distruzione di ogni mio simile nel raggio di quaranta metri che abitualmente mi possiede in simili circostanze. L’ampiezza degli spazi, la loro strutturazione tanto efficiente e fruibile era relativamente penalizzata dall’affollamento. Complici, forse, le vacanze natalizie e le vicine piste innevate, abbiamo incrociato parecchi visitatori non italiani.

Il Mart: che cosa c’è e perché

A quattro anni dalla creazione del Mart come ente autonomo della Provincia di Trento, nel 1991 nacque l’idea di realizzare ex novo un museo che potesse accogliere tutte le collezioni patrimonio della provincia insieme alle straordinarie opere del futurista Fortunato Depero. Scelta come sede Rovereto, la realizzazione dell’edificio fu commissionata a Mario Botta in collaborazione con Giulio Andreolli, il primo architetto ticinese, il secondo ingegnere nativo della stessa Rovereto.

Prima della grandezza degli interni e della loro funzionalità, a colpire il visitatore è sicuramente lagrande piazza di accesso al museo, coperta da unacupola di vetro e acciaio che ha le stesse grandiose misure del Pantheon romano. Sono ben 29.000 i metri quadrati occupati dall’area del Mart; oltre ai 15.000 metri quadri edificati, gli ampi spazi aperti possono comodamente ospitare installazioni. Gli spazi espositivi sono suddivisi in diverse aree distinte, così da potere accogliere contemporaneamente più esposizioni e attività. Inoltre, il Mart vanta unaBiblioteca e un Archivio ricchi di materiale su arte e architettura del XX secolo (80.000 documenti e 60.000 volumi).

Tra le oltre15.000 opere che compongono la collezionepermanente del Mart, le avanguardie del Novecento sono abbondantemente rappresentate – da Giacomo Balla a Giorgio Morandi a Giorgio De Chirico, poi Mario Sironi, Emilio Vedova, Lucio Fontana, Mario Schifano, poi Robert Rauschenberg, Salvador Dalì e un elenco straordinario di colleghi. Gli allestimenti della collezione permanente vengono rinnovati negli anni, nella cornice di un progetto che intende restare “visionario e futurista”.
Oltre alla bella mostra di Antonello da Messina e alla sua dirimpettaia L’altro ritratto, durante la visita abbiamo avuto la sfacciata fortuna di incrociare La magnifica ossessione: un allestimento estremo, che punta al cuore del “sentimento” del collezionismo affastellando nelle sale quasi 3000 opere della collezione permanente, accostandole per tema, per analogia o contrasto, distanza o vicinanza; con la sorpresa di artisti contemporanei chiamati a “dialogare” con la mostra . Camminerete per un chilometro di esposizione incontrando 275 artisti: emozionante, fantastico. Guardatevi un po’ di immagini e partite! Fate in tempo fino al 2 febbraio.




L'autore: L Undici

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