Venezuela, Maduro attacca anche le telenovelas
Ieri, il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha incontrato i rappresentanti delle emittenti televisive locali per affrontare il problema della violenza urbana, che pone il Paese fra i più pericolosi del continente americano. Secondo il Presidente venezuelano, è necessario cambiare la “cultura della violenza” presentata dai media.
L’accusa nei loro riguardi è di “trasmettere valori negativi come morte, droga, armi, violenza, tradimenti, e tutto il male che un essere umano può rappresentare”. Così ha dichiarato lo stesso Maduro durante la settimana scorsa, convocando i rappresentanti dei canali televisivi presso il palazzo di Miraflores, ovvero la sede degli uffici presidenziali. In particolare, il Presidente venezuelano ha dichiarato che le telenovelas sono una delle cause della violenza nel Pase, ma non solo loro. Infatti, il governo venezuelano mira a incrementare il proprio controllo di censura su riviste e quotidiani, ma parte della popolazione già accusa il governo di badare piuttosto a “far tacere la stampa” anziché badare in concreto alla drammatica condizione della sicurezza nazionale. Quella attuale è l’ennesima campagna lanciata negli ultimi anni dal governo per migliorare la sicurezza, eppure il tasso di omicidi nel Paese è soltanto peggiorato: secondo i dati ufficiali, durante gli ultimi 15 anni il numero di omicidi è aumentato del 105%, nonostante il governo abbia preso di mira anche i prodotti che possono incrementare la “cultura della violenza”.
Il defunto ex Presidente Hugo Chávez aveva ordinato il divieto di fabbricare, importare e distribuire videogiochi e giocattoli violenti. Le cause profonde dell’attuale condizione in Venezuela sono varie e determinate da diversi fattori, come la corruzione presente all’interno del sistema giudiziario e la complicità delle forze di polizia.
L’assassinio dell’attrice Monica Spear Mootz e di suo marito Thomas Henry Berry, uccisi durante una rapina lo scorso 6 gennaio vicino a Puerto Cabello, ha scosso l’intera popolazione e ha comportato una reazione immediata e di estrema urgenza da parte di tutte le forze politiche del Paese, finalmente unite per affrontare comunemente la complicata questione della sicurezza nazionale.