L’avvertimento di D’Alema “L’Italicum si può modificare in Parlamento”
L’avvertimento di D’Alema “L’Italicum si può modificare in Parlamento”.
Piovono avvertimenti verso Matteo Renzi dopo la sua accelerata sulla legge elettorale. I suoi modi di fare giudicati “arroganti” e in un qualche modo simili al “nemico giurato” della sinistra, Silvio Berlusconi, hanno di fatto aperto una crepa all’interno del partito. Da una parte il nuovo corso renziano a cui si sono aggiunti recentemente i Giovani Turchi dall’altra i bersaniani e il vecchio establishment del partito. E così non devono stupire le parole di Massimo D’Alema e Rosy Bindi. Entrambi, infatti, hanno fatto notare a Renzi che la legge elettorale passerà per forza di cose in Parlamento e potrà essere modificata nonostante l’altolà del segretario Pd (“No a modifiche o salta tutto”). “Che ci sia la volontà comune di arrivare a delle riforme è certamente un fatto sicuramente molto positivo si è aperto un processo che spero si concluda con le migliori soluzioni. Certo, naturalmente nella libertà del Parlamento di approfondire, correggere, decidere, secondo le regole democratiche normali” ha detto l’ex premier a margine di un convegno della fondazione Jean Jaures, a Parigi. Più esplicita l’ex presidente del Pd, Bindi, che in un’intervista alla Stampa dice: “In Commissione abbiamo la maggioranza […] se presenteremo degli emendamenti, il segretario li deve accettare”. Stefano Fassina invece denuncia il rischio “di una deriva padronale e plebescitaria” all’interno del partito democratico. Per Pippo Civati, sfidante di Renzi alle scorse primarie, c’è “un’atmosfera surreale da resa dei conti”. L’esponente del Pd assicura di “non voler mettere i bastoni tra le ruote alla discussione sulla legge elettorale ma spera che “con un dibattito alla luce del sole, in Parlamento, sia possibile fare modifiche”.
Intanto la responsabile Lavoro del Pd, Marianna Madia, ha annunciato che settimana prossima si terrà una Direzione nella quale verrà approvato un documento con le proposte del partito per la realizzazione di ‘Impegno 2014’, cioè il programma del governo Letta per il prossimo anno.