Ucraina, continuano le proteste, morti durante gli scontri
Ucraina, continuano le proteste e morti durante scontri
Ormai è vera e propria guerriglia a Kiev: le proteste scatenate dal pacchetto di legge varato dal Presidente Yanukovich – che vietava di coprirsi il viso durante le manifestazioni – ma cominciate con la mancate adesione dell’Ucraina all’Unione Europea del Novembre scorso, sono aumentate di intensità nelle ultime ore, la risposta della polizia non si è fatta attendere.
Il risultato è di 3 morti, forse 4, negli scontri che continuano dalla prima mattina. Tutto è cominciato alla fine di una sorta di tregua tra manifestanti e forze dell’ordine che, iniziata ieri mattina, è durata per quasi tutta la notte: alle prime ore del mattino di oggi, invece, la polizia ha caricato i manifestanti, pare anche lanciandosi con un blindato contro le barricate erette negli scorsi giorni con dei pullman dati alle fiamme, a loro volta i manifestanti hanno risposto con pietre, petardi e molotov.
Negli scontri proseguiti nella centralissima via Gruzhevski, vicina ai palazzi del potere e allo Stadio della Dynamo, sono stati colpiti da proiettili di arma da fuoco due giovani manifestanti. Stando a quanto scritto dall’agenzia di stampa “Liga.novosti” e dal quotidiano Kiev Post, i due sarebbero stati colpiti dai tiratori scelti delle “teste di cuoio” della Berkut, la polizia speciale ucraina. Un terzo manifestante di 22 anni è precipitato dal colonnato dello stadio, cadendo per 13 metri. Si conoscono le generalità del solo Sergiy Nihoyan, ventenne attivista armeno, nato in Ucraina, noto nel movimento filo-democratico. Dal personale medico vicino ai manifestanti si riferisce che Nihoyan sia stato colpito con 4 proiettili che, l’hanno raggiunto, alla testa e al collo. Il governo e la polizia ucraina riferiscono che, gli agenti in piazza, non sono dotati di armi mortali, tuttavia, sono molti i testimoni che riferiscono di aver udito l’esplosione tipica dei colpi sparati da un’arma da fuoco, alcuni manifestanti hanno mostrato dei bossoli raccolti da terra che proverebbero l’uso di armi leggere.
Il premier Azarov, restituisce le accuse al mittente e invita i manifestanti, concorde con Yanukovich, a non parteggiare per i violenti e per i leader dell’opposizione che incitano alla violenza e alla ribellione. Nel frattempo continuano il lancio di lacrimogeni e le cariche: stanno scattando numerosi arresti, è continuo il via vai di ambulanze nei luoghi della protesta. L’UE chiede lo stop della violenza e valuta anche l’uso di sanzioni, dagli Usa le sanzioni sono già arrivate: dal governo fanno sapere che alcuni visti, probabilmente di appartenenti alle forze dell’ordine, sono già stati revocati.
Guglielmo Sano