Legge elettorale, manca il testo primo rinvio in Commissione
Il presidente della Commissione Affari Costituzionali Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) ha comunicato che il testo della riforma elettorale non è ancora pronto e la sua presentazione in Commissione slitta ad una seduta serale. Il testo della riforma elettorale “è sostanzialmente pronto” ma occorre ancora definire “due residuali problemi di tipo aritmetico”.
Nodo Lega – Il capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera, Emanuele Fiano, conferma ai giornalisti che nel testo della legge elettorale resta aperto il nodo della norma che si applicherebbe ai partiti su base regionale, la norma cosiddetta ‘salva Lega’.
Stesso candidato in più collegi – Per il Nuovo Centrodestra, guidato da Alfano, tra le correzioni da apportare alla legge elettorale c’è necessità di rendere possibili le candidature dello stesso candidato in più collegi. L’Italicum prevede un meccanismo casuale che non mette direttamente in collegamento i voti espressi e il candidato eletto. Non sapendo dove scatta il quorum (visto che il riparto dei seggi è nazionale su base proporzionale) il partito di Alfano ritiene irrinunciabile la necessità di poter presentare i candidati forti in più collegi.
La proiezione del deputato esperto di leggi elettorali – Secondo una simulazione del deputato Pisicchio, eletto nelle liste di Centro democratico, la legge concepita dall’intesa Renzi-Berlusconi farebbe entrare in Parlamento (se si utilizzano i risultati di febbraio 2013) soltanto 4 partiti: M5S, Pd, Pdl (oggi Forza Italia più Ncd di Alfano), Scelta civica. Il deputato Pisicchio fa norare che “questi 4 partiti hanno raccolto 27,4 milioni espressi su 34 milioni. Ne consegue che con questo nuovo modello elettorale 6,6 milioni di italiani rimarrebbero senza rappresentanza in Parlamento”.
Redazione