Confcommercio, nel 2014 consumi ancora in calo
Dai poco incoraggianti, quelli diffusi in queste ore da Confcommercio, relativamente a crescita del Pil e dei consumi. Il prodotto interno lordo crescerà quest’anno dello 0,3% dopo il -1,8% del 2013. “Alle condizioni attuali – dice il responsabile del centro studi di piazza Belli, Mariano Bella – non ci sembra che ci siano speranze di andare oltre lo 0,3%-0,5%”. E i consumi, prevede Bella, “subiranno un’ulteriore riduzione dello 0,2%” dopo il -2,4% del 2013. La pressione fiscale resterà “a livelli record, mai raggiunti prima per durata, toccando il 44,2% del Pil”.
Numeri piuttosto diversi da quelli sbandierati dal governo, che aveva più volte garantito una crescita del Pil per il 2014 di oltre l’1%. “E’ una cosa che crede solo il governo per ora”. Come se non bastasse, i consumi ancora in calo rappresentano “un segnale di ulteriore peggioramento”.
Anche il presidente dell’associazione dei commercianti, Carlo Sangalli, ha commentato la situazione economica: “Ci sono degli indizi che sono certamente positivi, però sono indizi non della ripresa ma della fine della crisi”. “Imprese e famiglie – ha detto Sangalli – non hanno ancora risentito di questi benefici”.
Un cenno, infine, ad uno strumento che negli ultimi anni ha permesso di ottenere ottimi risultati: stiamo parlando del contratto di apprendistato. Nel terziario, ad esempio, il bacino di apprendisti ha portato alla conferma, dall’inizio del 2006, di oltre 3.000 contratti a tempo indeterminato. Dati alla mano, Bella ha ricordato che “per 100 cessazioni ci sono 52 conferme” e questo dimostra come cresca “la trasformazione dell’apprendistato in lavoro stabile”. Sempre nel terziario di mercato lo stock di apprendisti nel 2012, tra i 15-39enni, ha toccato quota 224mila e oggi arriva a sfiorare i 230mila.
Redazione