A Castel Rigone la favola vuole continuare
Diritti televisivi, stadi fatiscenti, tifosi violenti, curve chiuse, giocatori viziati e presidenti bizzosi. Quando si parla di calcio in Italia, non si può evitare di trattare anche di questi argomenti, che troppo spesso mettono in secondo piano quanto accade sui terreni di gioco. Nel nostro Bel Paese ci sono per fortuna, storie bellissime di sport, che vanno raccontate per recuperare quell’immagine di calcio che noi tutti vogliamo. A Castel Rigone, incantevole frazione di poco più di 400 anime del comune di Passignano sul Trasimeno, dal 1998 si vive una favola.
5 MAGGIO 2013 – I miracoli (sportivi) esistono e il Castel Rigone insegna che tutto è possibile quando c’è passione, amore per la maglia e tanta voglia di regalare emozioni. E’ il 1998 quando un gruppo di amici, appassionati di calcio, decide di fondare il Castel Rigone Calcio, iscrivendo la squadra nel campionato di Terza Categoria. Nessuno, c’è da giurarci, avrebbe scommesso una Lira( ancora in quegli anni non si parlava di Euro ) che quella squadra in meno di 15 anni sarebbe arrivata nel calcio che conta, quello professionistico. I bianco-blu spazzano via ogni avversario, facendo crescere in modo esponenziale l’entusiasmo in paese. In pochi anni gli umbri approdano in Eccellenza, la “serie A” regionale, e nel 2009 arriva il primo grande traguardo: la Serie D. Nei dilettanti il Castel Rigone disputa un campionato più bello dell’altro, ma quel sogno chiamato Seconda Divisione si ferma sempre in quei maledetti play-off. Nella vita non bisogna mai mollare, e il Castel Rigone che si presenta ai nastri di partenza del campionato di Serie D girone E 2012-2013 ha un obiettivo preciso: la promozione diretta nei professionisti. E così, partita dopo partita, sembra non essercene davvero per nessuno, e la squadra rimane incollata ai quartieri alti della classifica. Sembra essere l’anno buono, ma a marzo qualcosa si inceppa, si perdono posizioni importanti, ed arriva l’esonero di Federico Giunti, ex di Perugia,Milan e Besiktas. A dare una scossa all’ambiente ci pensa Luca Quarta, il diesse plenipotenziario del Castel Rigone, chiamato a fare da traghettatore fino al termine della stagione. Il dirigente salentino non solo riesce a risollevare gli animi di una squadra che sembrava aver smesso di crederci, ma anche a riportarla lassù, in testa. Domenica 5 maggio è un giorno che nessuno dimenticherà: contro lo Scandicci la squadra di Quarta vince 2 a 1 e può finalmente brindare. E’ Seconda Divisione.
LA MENTE- A trasformare i sogni di una piccola frazione in una realtà che vuole affermarsi, e siamo certi che lo farà, non ci ha pensato un tycoon venuto dall’Estremo Oriente o un ricco petroliere arabo, bensì un certo Brunello Cucinelli, uno che a Castel Rigone è nato e cresciuto. Per chi non lo sapesse il presidente della società umbra è considerato il re italiano del cashmere e la sua azienda di abbigliamento è una delle tante eccellenze italiane, riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo. L’imprenditore, innamorato della sua terra e della gente, ha dato tanto alla zona, e non solo in termini di occupazione ( la sua azienda ha circa 700 dipendenti). E’ stato lui, infatti, a ricostruire a sue spese, Solomeo, diventato oggi un paese delle fiabe e distante poco meno di 20 chilometri da Castel Rigone.
COME UNA VOLTA- E poi c’è il San Bartolomeo, lo stadio dove gioca la squadra. Qui il tempo sembra essersi fermato a tantissimi anni fa, a quando il calcio si giocava immersi nel verde, in un’atmosfera familiare e di festa. L’impianto recentemente ammodernato, è meraviglioso. Non ci sono reti tra il pubblico e il terreno, solo siepi, tante siepi a fare da barriera naturale. Cemento? No, grazie. Le due tribune, di cui una provvisoria, per un totale di 800 posti, sono state realizzate impiegando il materiale naturale per eccellenza, il legno. Un gioiellino insomma, dove il 9 dicembre scorso si è disputato il “1° Derby dell’amicizia e della Lega…lità”, che ha visto sfidarsi le rappresentative della Lega Pro e del Viminale. Massiccia la presenza di ex giocatori, tra i quali Antognoni, Tommasi e Gattuso giusto per ricordarne qualcuno, e di autorità del mondo dello sport e della politica, come il vicepremier Alfano che ha dato il calcio d’inizio alla gara. La partita al San Bartolomeo non dura solo 90’: al termine di ogni gara è regola per tutti, dal settore giovanile alla Prima Squadra, fermarsi nella saletta adibita ad accogliere i giornalisti, per mangiare e bere prodotti tipici assieme agli avversari. Durante questo momento non sono ammessi commenti di alcun genere su quanto successo in campo. Le botte, insomma, si danno solo in campo, mai fuori.
IL NUOVO CALCIO– Il successo del Castel Rigone non nasce dal nulla. Non ci sono solo, come potrebbero dire i maligni, gli investimenti fatti negli anni dal suo presidente ad aver contribuito alla storica cavalcata in Seconda Divisione. Non basta spendere, serve qualcos’altro che non tutti i presidenti o direttori sportivi hanno. Anzitutto è necessario avere delle regole, fondamentali perché tutto si svolga sempre in maniera perfetta. Esiste un codice etico, poche e semplici regole che tutti, dal bambino che calcia per la prima volta un pallone, al bomber dei “grandi” Tranchitella sono chiamati a rispettare. E guai a chi sgarra. Ne sa qualcosa il giovane attaccante Lorenzo Liurni, espulso nella gara contro l’Aversa Normanna dello scorso settembre, poi persa dai bianco-blu. L’aver protestato troppo nei confronti della squadra arbitrale è costato a Liurni qualche mese nella formazione Berretti. I giocatori per Cucinelli sono dei dipendenti, regolarmente pagati ogni 5 del mese ( qui non ci sono mensilità non pagate ) che devono tenere, in campo e fuori, un comportamento irreprensibile. Anche per i genitori dei più piccoli sono previste “punizioni” esemplari: se dagli spalti si lasciano andare a qualche commento di troppo, i loro figli vengono immediatamente allontanati dal terreno di gioco. Un clima ideale dove far crescere i campioni di domani.
“LA DOMENICA E’ SACRA”- Chiamatelo pure innovatore. Nel calcio di Cucinelli ci sono tante belle idee, che meritano quantomeno di essere ascoltate. Si parte dal giorno da dedicare alla partita, che non deve essere la domenica, “giorno sacro da dedicare alle famiglie, alle proprie passioni”, ma il sabato, un po’ come accade Oltremanica. E questa sua proposta pare stia riscuotendo notevole successo in Lega Pro. Si diceva, rispetto di un codice etico : ecco che, spulciando tra questi dettami comportamentali, se ne trova uno davvero d’altri tempi. Al termine di ogni partita in trasferta, gli spogliatoi che ospitano il Castel Rigone, vanno lasciati puliti, come se si volesse ringraziare dell’ospitalità ricevuta. E così, che si vinca o si perda, ci pensa un dirigente umbro a pulire lo spogliatoio. Un grande gesto di civiltà, apprezzato da tutti gli addetti ai lavori, in particolare dall’Aversa Normanna che lo ha elogiato sul proprio sito ufficiale: “Al termine della gara gli inservienti dello stadio Bisceglia hanno trovato lindo e pulito come mai lo spogliatoio della squadra ospite. Un gesto di correttezza e garbo che deve servire da esempio per l’intero mondo del calcio”.
TRA LE PRIME OTTO- La formazione allenata dall’ex granata Luca Fusi, arrivato ad ottobre dopo l’esonero di Marco Di Loreto, non si pone più limiti dopo aver raggiunto i professionisti in 15 anni. Il sogno del presidente, grande amico dei Della Valle, è quello di poter assistere ad un Fiorentina-Castel Rigone all’Artemio Franchi di Firenze. La strada, però, è ancora lunga e tortuosa, e le insidie sono tante. Per questa stagione ci si deve accontentare di un piazzamento tra le prime otto del Girone B di Seconda Divisione, che garantirebbe di essere ad un passo dalla Serie B, vista la nascita della nuova grande Divisione unica da tre gironi per i professionisti. A Castel Rigone la favola vuole continuare..Ai ragazzi l’augurio di poter raccontare altre imprese sportive!
Un ringraziamento all’addetto stampa del Castel Rigone Calcio sig. Nicola Agostini
Stefano Merlino