Via libera della Camera alla fiducia sul testo del dl Imu-Bankitalia posta dal governo. I sì sono stati 335, 144 i no, e un solo astenuto. Il voto finale sul decreto dovrebbe arrivare entro martedì 28. Lunedì prossimo l’Aula esaminerà gli ordini del giorno e sarebbe possibile il voto già in serata. Le opposizioni, però, hanno già preannunciato ostruzionismo. Il decreto scade mercoledì 29. Durante la giornata c’era stata la protesta dei deputati Cinque Stelle che avevano impedito il voto sedendosi vicino alle urne.
La giornata di ieri tra polemiche ed espulsioni – Massimo Corsaro (Fratelli d’Italia) è stato espulso dall’emiciclo per aver urlato ripetutamente “state svendendo Bankitalia, vergognatevi”. Il deputato è stato richiamato dalla presidenza e dopo di che, è stato invitato ad abbandonare l’Aula. Sul tema sono intervenuti con forza anche il capogruppo di Fdi alla Camera, Giorgia Meloni che su twitter ha scritto: “Letta privatizza Bankitalia svendendola ai suoi amici delle banche e per paura degli emendamenti mette la fiducia. La rapina del secolo”. Contrari anche il M5S che settimana scorsa avevano proposto un emendamento per bloccare la rivalutazione della quote di Bankitalia e Lista civica italiana che ha inviato una petizione al premier e al Capo dello Stato intitolata: “Giù le mani dalla Banca d’Italia”.
Franceschini, rispondendo ai dissidi, ha giustificato l’azione del governo ammettendo che a causa della “scadenza del decreto, l’elevato numero degli emendamenti e il calendario complicato dei prossimi giorni” è stato deciso di “porre la questione di fiducia sul decreto Imu-Bankitalia”. Il dl, approvato in sordina nei giorni della decadenza del Cavaliere, di fatto, farà risparmiare agli istituti di credito (in particolare Intesa San Paolo e Unicredit) una cifra tra i 2,73 e i 4 miliardi di euro tramite una rivalutazione del capitale di Via Nazionale attraverso una ricapitalizzazione gratuita permessa attingendo dalle riserve della Banca stessa.
Giacomo Salvini