In commissione arriva il primo ok all’Italicum ma è ancora scontro sulle preferenze
Franceschini boccia le preferenze chieste da Letta
Dario Franceschini, esponente del Governo Letta, dissente dal premier e dalla richiesta espressa ieri di modificare la legge elettorale con l’introduzione delle preferenze. Franceschini è contrario ad introdurre le preferenze nell’Italicum (il progetto di riforma elettorale all’esame della commissione affari costituzionali della Camera). Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Franceschini: “Vedo che le preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io,che ho iniziato a prenderle e molte, a vent’anni, sento il dovere morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle“.
Franceschini “Con le preferenze salta l’intesa” – Il ministro spiega la sua opinione e sottolinea: “farebbero quasi certamente saltare l’intesa raggiunta”. Inoltre secondo Franceschini “farebbero aumentare a dismisura i costi delle campagne elettorali dei singoli candidati, con tutti i rischi connessi, e non sempre porterebbero in Parlamento i migliori e comunque lo priverebbero della presenza di competenze e professionalità indispensabili. Io da capogruppo ho conosciuto deputati indispensabili per competenze e lavoro che non riuscirebbero mai a essere eletti”.
Franceschini “Nessuno utilizza le preferenze in Europa” – Non è un caso – fa notare Franceschini – se in nessun Paese di Europa sono utilizzate le preferenze per il Parlamento nazionale, ma soltanto o collegi uninominali, da sempre la proposta del Pd, o liste corte, perché dappertutto cercano intelligentemente di avere gruppi parlamentari che siano un mix di radicamento territoriale e competenze”.
Alfano “Mi appello a Berlusconi per ritorno preferenze” – In linea col premier Letta il ministro Alfano favorevole alla presenza delle preferenze nella riforma elettorale: “Faccio un appello a Silvio Berlusconi e spero che sul no alle preferenze elettorali si ravveda”. Alfano si chiede “per quale ragione le preferenze ci siano nei comuni, nelle regionali e nelle europee mentre dovrebbero essere cancellate nelle elezioni politiche nazionali”.
Forza Italia “No alle preferenze” – Anche Forza Italia chiude alle preferenze. Non è bastata infatti la missione di Maria Elena Boschi tesa ad ammorbidire le posizioni dei forzisti. Denis Verdini, plenipotenziario berlusconiano, ha opposto un secco no.
Primo semaforo verde per la riforma – L’Italicum ottiene il primo via libera in commissione Affari costituzionali alla Camera che ne ha approvato il testo base. A favore hanno votato Pd, FI, Sc e Ncd. Assente Sel, contrari M5S e Lega. Adesso si passerà al vaglio degli emendamenti al testo partorito dall’intesa tra Pd e Forza Italia.
Redazione