Confesercenti: nel 2013 in Italia hanno chiuso oltre 72 mila imprese
Da gennaio a dicembre del 2013 in Italia hanno chiuso 72.367 imprese del commercio e del turismo. Lo rende noto Confesercenti, secondo cui, considerando chiusure e nuove aperture, sono state perse 22.616 aziende. “Il nostro è l’unico Paese, tra i big d’Europa, a non ripartire”, segnala l’associazione di categoria. L’unica buona notizia arriva dal settore ambulanti, che mette a segno un saldo positivo di 3.334 unità. Crollo nella moda (-5.994 imprese).
Positivi anche i dati del comparto dll’e-commerce che si incrementa di 530 aziende. “I saldi positivi rilevati nell’intermediazione commerciale, nel commercio su area pubblica e attraverso internet – spiega Massimo Vivoli, vice presidente vicario di Confesercenti – confermano il ruolo di shock absorber della disoccupazione ricoperto dai tre settori. Che, necessitando di investimenti minori per avviare un’attività, hanno visto crescere il numero di aperture, probabilmente ad opera di persone rimaste fuori, causa crisi, dal lavoro autonomo o dipendente”. Ma se può sembrare, questo, un dato positivo, bisogna invece riflettere sull’altro lato della medaglia. E cioè, spiega ancora Vivoli, “l’alto numero di chiusure registrato dimostra quanto sia complicata la vita degli imprenditori debuttanti, soprattutto se non hanno potuto beneficiare di adeguata formazione, in particolare in un mercato così asfittico come quello interno italiano”. E i dati di novembre 2013 dell’Istat sulle vendite al dettaglio parlano chiaro: -2,1% nei primi undici mesi dell’anno, variazione nulla (+0,0) rispetto ad ottobre.