“Io avrei preferito mettere le preferenze perchè in questa stanza del Pd ero uno dei pochissimi che voleva le preferenze. Potrei farle l’elenco di autorevolissimi dirigenti che dicevano mai con le preferenze, segnano la fine della politica. Magari sono gli stessi che oggi hanno cambiato opinione.”. Lo dice Matteo Renzi nelle anticipazioni della sua intervista a ‘Virus‘ di Nicola Porro su Rai2.
“Rinunciamo a tutto perché mancano le preferenze e andiamo paradossalmente a votare con una legge che prevede le preferenze in circoscrizioni enormi?”, domanda il segretario PD. “Io – ricorda – sono di quelli che quando c’è da prendere i voti la faccina la metto fuori, bella o brutta che sia. Talvolta vinco, talvolta perdo. Trovo un pò strano che persone che magari i voti non è che li abbiano sempre presi polemizzino su questo argomento, un pochino mi sembra pretestuoso”.
“Ma siccome io non sono malizioso dico: un punto d’intesa si troverà, ma il punto centrale – rivendica – è che l’Italia deve voltar pagina e avere finalmente il coraggio di dire basta a tutti quelli che sono professionisti della melina e della palude”.
“Tecnicamente – chiede Porro a Renzi – si può votare durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue? “Assolutamente sì – risponde il sindaco di Firenze – dopodiché credo che sarebbe opportuno evitare. Che senso ha votare oggi se c’è da fare tante cose?”.
Renzi poi parla di Letta: “Lui è il capo del governo. Il capo del governo ha il pieno appoggio del Pd che gli dice semplicemente: è l’ora di passare dalle parole ai fatti io da politico e da sindaco ci ho messo la faccia. L’invito che noi facciamo al governo è: basta chiacchiere, cominciamo a fare sul serio”.