Gomma arabica, uno strategico prodotto tutto naturale
Il Ciad è un paese petrolifero. Nel paese sono piovuti importanti investimenti per lo sfruttamento dei giacimenti di greggio. Ne sono arrivati molti meno per un prodotto che, nel mondo, ha un impiego altrettanto importante di quello del petrolio ma è meno conosciuto. Sto parlando della gomma arabica di cui il Ciad è uno dei più importanti produttori mondiali. La gomma arabica è un prodotto naturale dagli usi infiniti, ma è impiegata soprattutto nell’industria alimentare. Prodotto indispensabile per le bibite confezionate in lattina, in cartoni o in bottiglia. Anzi si può dire che senza gomma arabica non sarebbe possibile commercializzare buona parte delle bibite industriali.
La gomma arabica infatti impedisce la cristallizzazione degli zuccheri, emulsiona i grassi e ne favorisce la distribuzione omogenea nel prodotto, stabilizza la schiuma, migliora la spalmabilità e mantiene gli aromi. Ciò significa che una bibita tipo la Coca Cola senza gomma arabica diventerebbe un liquido imbevibile per la diversa concentrazione dei componenti con i quali è prodotta. In sostanza sarebbe un concentrato di zucchero, magari anche solidificato sul fondo.
Vista la grande diffusione dei prodotti che necessitano della gomma arabica, la si può definire un prodotto strategico del quale, paesi poveri come il Ciad, potrebbero trarre grande ricchezza. I principali paesi produttori di gomma arabica sono, oltre al Ciad, la Somalia, il Senegal, Il nord e il sud Sudan, il Marocco. Tutti paesi che potrebbero trarre grande giovamento dal fatto di possedere una simile ricchezza. Si, perché poi la gomma arabica ha anche altre importanti applicazioni, per esempio nell’industria farmaceutica dove viene impiegato come farmaco contro la dissenteria o alcune enteriti, oppure nelle creme per la pelle.
Per riconoscere la gomma arabica nei prodotti che utilizziamo basta sapere che, nei prodotti alimentari, viene indicato con la sigla E414. E’ un prodotto completamente naturale e totalmente commestibile. Si ricava infatti dal tronco o dai rami di alcune varietà di alberi di acacia che crescono spontaneamente in tutta la fascia del Sahel. La gomma arabica in sostanza è un po’ come il caucciù che si ricava dagli alberi della foresta pluviale e che fece compiere a Re Leopoldo II del Belgio, a cavallo tra l’ottocento e il novecento un vero e proprio genocidio nella foresta del Congo per rifornire la nascente e strategica industria della plastica.
Ora sembra che Ciad e Nazioni Unite abbiamo trovato un accordo per incrementare e sfruttare al meglio questa risorsa. E’ stato infatti siglato un accordo tra L’Onu e il governo di Ndjamena secondo il quale il primo finanzierà la filiera di produzione della gomma arabica.
Raffaele Masto