Legge elettorale, Nardella: “Intesa non si tocca o salta tutto”
“Qui è come nel gioco shangai, se tocchi un bastoncino rischi di far cadere tutto”. Lo dice in un’intervista al Mattino l’onorevole Pd Dario Nardella commentando l’intesa Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale. “Il dialogo tra i partiti è sempre importante e magari su qualcosa si potrà ancora ragionare – precisa -, ma va detto con molta chiarezza: l’accordo stretto da Renzi con le altre forze politiche – e che (non dimentichiamo) ha il sostegno del presidente Napolitano – non riguarda soltanto le nuove regole per andare al voto, ma anche altri nodi delicati, come l’eliminazione del Senato e la riforma del titolo V della Costituzione con una sostanziosa ‘dietà per le Regioni”. Ecco perchè, aggiunge, “ci batteremo affinché in aula il voto sia palese: il voto segreto riguarda i temi etici, non scelte politiche”. “Di sicuro possiamo provare a recepire le istanze sollevate da più parti sul tema delle preferenze – sottolinea -. Da questo punto di vista l’istituzionalizzazione delle primarie, rendendole facoltative e magari incentivando i partiti a celebrarle, potrebbe venire incontro all’esigenza di muovere dei passi decisivi nella direzione di una più netta libertà di scelta da parte del cittadino alle urne”. Ma nessuna apertura sulle soglie: “troppo spesso i partitini utilizzano il vantaggio della coalizione e poi se ne dimenticano”. “C’è la scelta di fondo di dare più stabilità al Paese. Non abbassare le soglie non significa necessariamente mortificare la rappresentatività d’un territorio. È del tutto sbagliato affermare che il multipartitismo estremo sia sinonimo di democrazia”.