Renzi “Se saltano le riforme subito al voto”

Pubblicato il 27 Gennaio 2014 alle 09:57 Autore: Redazione
Renzi Se saltano le riforme subito al voto

Renzi “Se saltano le riforme subito al voto”

Il segretario del Pd manda messaggi chiari alle Camere. Per Renzi se le Camere votano la legge elettorale “hanno l’opportunità di riscattarsi dalla brutta pagina dell’elezione del presidente della Repubblica” avviano una “stagione costituente” e si può arrivare con la legislatura “perfino al 2018”. Se invece affossano la riforma, sfruttando il voto segreto, “andiamo subito a votare con la legge proporzionale” che ci ha lasciato la Consulta, perché sarebbe la conferma che il Parlamento è “inaffidabile”.

Renzi su possibili modifiche legge elettorale – Per Renzi margini per cambiare qualcosa della legge elettorale “ci sono sempre se c’è l’accordo dei contraenti. Per esempio sarebbe intelligente alzare la soglia minima di raggiungimento del premio portandolo dal 35 al 38%. Ne stiamo parlando già da qualche giorno con FI e Ncd e consentirebbe di ridurre l’entità del premio di maggioranza al 15%. Ogni legge è migliorabile, ma contesto il metodo di coloro che parlano di preferenze per portare a casa altro”

Renzi critica l’appello dei costituzionalisti – Renzi critica l’appello, pubblicato ieri sul Manifesto, di 29 costituzionalisti, i quali “sostengono che la proposta di riforma va bene a patto che si levi il premio di maggioranza, si introducano le preferenze e si tolga lo sbarramento. In Italia questa legge c’è già stata ed è quella della prima Repubblica. Ci farebbe tornare al pentapartito”. La legge elettorale, prosegue il sindaco di Firenze, “è solo il primo passo per un grande cambiamento. Ci sono le riforme istituzionali e le riforme del welfare e del lavoro. Approvare una legge così, anche a livello di credibilità internazionale, vale più di una finanziaria”.

Renzi Se saltano le riforme subito al voto

Renzi risponde a chi lo critica per accordo con Berlusconi – Renzi rileva la presenza, nel Pd, di “una parte che dice ‘siccome piace a Berlusconi, questa riforma non si deve fare. È un atteggiamento che denota una sudditanza culturale e psicologica”. Quanto all’accusa mossa da Vendola di aver riportato in auge il Cavaliere, “Berlusconi c’è e ci sarà finché milioni di italiani lo voteranno. A Vendola chiedo invece di sapere se vuol stare con noi o no”.

Renzi su dimissioni De Girolamo “Problema di Letta” – In merito a cosa succederà nel governo dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo, “non so. Io mi occupo di riforme, di lavoro, di tagli ai costi della politica. Il governo e i ministri – osserva Renzi – sono un problema di Letta”.

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