Sondaggio Emg per Tg La7: flessione del PD, ne beneficia il M5S
Torna al Tg La7 di Enrico Mentana, dopo oltre un mese, il sondaggio del lunedì realizzato da Emg e rispetto alla rilevazione di metà dicembre mette in evidenza variazioni significative, in particolare con il riavvicinamento degli schieramenti di centrosinistra e centrodestra, ora pressoché in parità: ciò dipende in primo luogo dalla flessione del Partito Democratico, che dal 31% del 15 dicembre (una settimana dopo la vittoria di Matteo Renzi alle primarie) si attesta oggi al 29,2%, pagando probabilmente l’accordo di questi giorni con Silvio Berlusconi; sempre nel centrosinistra, dopo il Congresso del fine settimana appena trascorso, SEL invece cresce al 3,2% (+0,5%), così che complessivamente l’(ex?) coalizione risulta accreditata del 34,1% (-1,2%). Al contrario, rispetto a dicembre, il “segno” risulta positivo per Forza Italia, che dal 21,1% avanza al 21,6%, così come appare in crescita la Lega Nord sotto la guida di Matteo Salvini, attestandosi al 4% (+0,7%) e raggiungendo il Nuovo Centrodestra, che invece risulta pressoché stabile. Invariato anche il dato di Fratelli d’Italia al 2,6% e complessivamente non può considerarsi significativa la variazione della coalizione, accreditata del 33,8% (+0,3%).
Chi sembra soprattutto beneficiare della flessione del PD, oltre che SEL, risulta essere il Movimento 5 Stelle: dal 21,7% precedente al periodo natalizio, esso avanza al 23,6%, riavvicinandosi al valore ottenuto alle politiche. Sempre più giù invece le forze politiche centriste, con Scelta Civica ora all’1,9% (-0,3%) e l’UDC all’1,7% (-0,7%). Fra gli altri, soltanto Rifondazione Comunista supera l’1% e complessivamente le variazioni risultano minime. Ben più significativo è invece il dato riferito all’astensione (32,8%) e agli indecisi (15,9%), così che in totale coloro che oggi non esprimono una preferenza è pari a circa metà dell’elettorato.
Infine, secondo i dati del sondaggio Emg risulta sempre più in calo il dato della fiducia in Enrico Letta, che arretra di altri tre punti percentuali rispetto a dicembre e si attesta oggi ad un modesto 26%.