Adriano Celentano, non nuovo a battute sulla politica italiana, dice la sua sulla riforma elettorale e sull’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista religiosa “San Francesco”, il celeberrimo cantautore ha spiegato la bontà dell’iniziativa intrapresa dal leader del Pd con le seguenti parole: “Per capire davvero se un accordo è valido o no bisogna metterlo in pratica, mentre sono fermamente convinto che Renzi abbia fatto bene a fare l’accordo con Berlusconi“.
Di chiare simpatie pentastellate, Celentano sottolinea come la mossa del sindaco di Firenze sia stata quasi ‘obbligata’, visto il netto rifiuto di Grillo a cercare un terreno comune: “Prima di rivolgersi a Berlusconi Renzi aveva implorato Grillo. Che per la seconda volta (la prima con Bersani) si è rifiutato di fare l’infiltrato che, come Robin Hood, poteva rubare ai ricchi per dare ai poveri. Per cui Renzi, non avendo altra scelta, si è accordato con chi, pur avendo una condanna, è tra i primi posti in classifica con ben otto milioni di voti. Perciò mi fanno ridere gli ipocriti quando dicono che non doveva parlare con Berlusconi. Infatti Renzi non ha parlato con Berlusconi. Ha parlato con otto milioni di italiani che casualmente assomigliano a Berlusconi”.
Poi una battuta che, è di tutta evidenza, non potrà mai tramutarsi in realtà: “Grillo e Renzi sono il nuovo della politica italiana. Io li vedrei bene insieme”. Il cantautore spezza infine una lancia a favore dei parlamentari del M5S, dicendosi “soddisfatto” del loro lavoro “anche se non sempre condivido certi loro comportamenti. Il fatto che lavorino per il bene del Paese, e questo lo si vede, non significa che certi toni non risultino poi controproducenti e non diventino un boomerang contro i loro stessi buoni principi”.
Anche un altro cantautore famoso come Antonello Venditti si dice favorevole all’accordo Renzi-Berlusconi: “Il segretario Pd ha fatto bene a incontrare Berlusconi, ci mancherebbe altro”. Così Venditti, ospite di ‘Un giorno da pecora’, su Radio2. “Ho votato Renzi due anni fa – ha aggiunto – quando serviva, e anche alle ultime primarie, ma noi siamo sempre in ritardo, per cui sarebbe servito di più due anni fa. Oggi la frittatina è stata già infornata”.