Gli italiani su twitter e la Germania antipatica
Lo sapevamo già, è un vecchio clichè, e ora viene confermato con l’aiuto dei social network: anche su twitter agli italiani la Germania sta antipatica. Lo rivela una ricerca di QBT, Quantum Bit Technology, che intercetta il sentiment degli internauti analizzando i loro tweet.
Ebbene, nello scorso giugno/luglio ha analizzato quanto e come le parole Germania, Euro e Merkel risultavano su Twitter.
Vengono considerati i tweet riguardanti queste realtà, e in base a un algoritmo si valuta, da aggettivi o accezioni associate a queste tre parole, se si tratta di tweet positivi, negativi o neutri. Vi è poi, soprattutto, una ponderazione per l’intensità di negatività e positività, così da ottenere una misura positiva o negativa per ogni termine.
Vediamo il confronto tra Euro, Merkel, Germania.
E’ abbastanza soprendente osservare che che Euro e Merkel non incontrano quella netta opposizione e repulsione che molti si aspetterebbero viste le polemiche degli ultimi anni.
Oltre al segno negativo e positivo è poi molto interessante notare la dimensione del gradimento o dell’opposizione, e per il termine Germania è molto superiore.
Si possono fare allora alcune considerazioni:
Certamente anche se Twitter è un social network di nicchia in cui chi scrive è una minoranza rispetto a chi legge, tuttavia la comunicazione generica rispetto a quella specialistica, su economia e politica, prevale, e si può immaginare che si parli di Germania anche con riferimento a vacanze, o di più ancora, a questioni personali, esperienze di vita, di viaggio, di lavoro, confronti sociologici, ecc.
Il fatto che il sentiment sia sempre negativo rispecchia che al di là delle questioni di attualità sulla crisi economica e il ruolo tedesco vi è purtroppo un sentimento negativo verso ciò che proviene dalla Germania in generale, che gli stereotipi consueti sono molto forti, e lo sono anche nel pubblico di Twitter, in media più giovane, istruito e aperto al mondo.
I valori legati alle parole Merkel o Euro sono invece indicativi di un interesse di nicchia, che essendo tale, tende a essere più equilibrato. E’ facile immaginare che sia una minoranza a occuparsi di tali argomenti, e che il numero di persone competenti e informate sia rilevante, e anche quello di coloro che vedono con favore l’euro e una integrazione maggiore in Europa, tali da superare, spesso, quello degli euroscettici, per esempio.
La variabilità del sentiment, poi, è anche indicativo del fatto che al contrario dell’opinione sulla Germania, più strutturale e radicata, quella su Euro e Merkel dipenda molto da fattori contingenti e dalla notizia del giorno, da quella o questa dichiarazione o evento.
Questi dati ci dicono molto su ciò che una parte degli italiani pensa, di cosa parla e in che termini, sarebbe molto interessante uno studio su quanto e come i tedeschi nominino l’Italia, l’euro e un leader italiano.
Gianni Balduzzi