Non si ferma Matteo Renzi. Dopo l’accordo raggiunto sulla legge elettorale, il segretario del Pd indica i prossimi obiettivi nel corso de “La telefonata” di Belpietro. “Entro il 15 febbraio ci sarà un “testo condiviso per superare il Senato e chiarire i poteri delle Regioni”. Renzi allontana anche i rischi di incostituzionalità avanzati da alcuni avvocati e costituzionalisti come Rodotà. “Non esiste il rischio di incostituzionalità. Chi sostiene questa tesi vorrebbe una legge come nella prima Repubblica, cioè il proporzionale come c’è stata fino al 1992. Con Berlusconi abbiamo scritto le regola insieme per non governare più insieme”. Ai partiti piccoli la nuova legge elettorale però non piace. Ma il sindaco di Firenze va avanti “E’ normale che i piccoli partiti non apprezzino la nuova legge elettorale, ma agli italiani interessa che le cose si facciano, non se i partiti, piccoli ma anche grandi, hanno una poltrona in più o in meno”. Per il segretario del Pd “non si può tornare a quando, come nel 2006, il premier annunciava una cosa ed il giorno dopo i partitini della coalizione la smentivano”. Ora la palla passa in Parlamento dove sono possibili le imboscate dei franchi tiratori. Ma il segretario dem non ha paura “Certo – ha però aggiunto – quando vedo quanto accaduto ieri in aula penso ci sia bisogno che i parlamentare diano prova di saper decidere”. Renzi si dice anche “tranquillo e sereno” sul dibattito interno al Pd, dove “si discute e si decide”.