Una simulazione con le modifiche all’Italicum: entra il NCD, Lega ancora esclusa
Le modifiche alla prima bozza del cosiddetto Italicum frutto dell’accordo raggiunto da PD, Forza Italia e Nuovo Centrodestra, riguardano in particolare alcune soglie previste dal nuovo sistema elettorale.
Innanzitutto la percentuale necessaria alla coalizione o lista più votata per evitare il ballottaggio, altrimenti previsto per conquistare il premio di maggioranza (assegnando al vincente dal 52% al 55% dei seggi), viene innalzata dal 35% al 37%: una modifica che va maggiormente incontro ai rilievi della Corte Costituzionale sul “Porcellum”, fra le altre cose ritenuto illegittimo per la previsione di assegnare un premio di maggioranza abnorme in caso di risultato troppo modesto della coalizione (o singola lista) vincente.
La seconda modifica riguarda la soglia di sbarramento per i partiti coalizzati, ridotta dal 5% al 4,5%: una previsione che riavvicina al parlamento il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, il quale secondo la media dei sondaggi dell’ultima settimana si troverebbe oggi proprio nell’intervallo fra il 4,5% e il 5%.
Il terzo emendamento è stato invece definito come “salva-Lega”, in quanto permetterebbe ad una lista che superasse il 9% in almeno tre regioni di accedere alla ripartizione dei seggi: la definizione attribuita a questa modifica è però vera solo in parte, in quanto è senz’altro esatto che l’identikit della forza politica in grado di usufruire di questa norma corrisponde al partito guidato oggi da Matteo Salvini, ma allo stesso tempo la Lega Nord non sarebbe entrata e con ogni probabilità continuerebbe a rimanere fuori dal Parlamento sia con il risultato delle ultime elezioni, sia basandosi sull’attuale consenso assegnato dai sondaggi.
Volendo compiere quindi una simulazione del funzionamento della nuova legge elettorale, si evidenzia come con l’Italicum così modificato la composizione del Parlamento eletto alle Politiche del 2013 non subirebbe modifiche sostanziali (soltanto il premio di maggioranza sarebbe ridotto dell’1%) rispetto alla composizione simulata dopo la prima bozza dell’Italicum. Invece, utilizzando come riferimento la media dei sondaggi dell’ultima settimana e le alleanze delle ultime elezioni, la Camera dei Deputati sarebbe oggi composta secondo due ipotesi (di seguito illustrate) dipendenti dalla vittoria del centrosinistra o del centrodestra al ballottaggio che dovrebbe svolgersi, non raggiungendo nessuna coalizione il 37%. Attualmente entrerebbero comunque in Parlamento quattro partiti nazionali (PD, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Nuovo Centrodestra), oltre ai rappresentanti delle minoranze linguistiche. Nella simulazione il totale dei seggi della Camera è pari a 618, non essendo contabilizzati i 12 seggi delle circoscrizioni Estero.