Roma tra omofobia, unioni civili e accuse
Il sindaco di Roma Ignazio Marino torna a parlare dell’intenzione di garantire a tutti la possibilità di vivere i propri affetti, a prescindere dall’orientamento sessuale, e puntuali arrivano le critiche del centrodestra. Risultato: la sensazione di essere tornati indietro di due settimane.
A innescare di nuovo il dibattito sulle Unioni civili è stata una lettera. A spiegarlo lo stesso primo cittadino di Roma: “qualche settimana fa ne ho ricevuta una da Guido Allegrezza”, aggredito a Roma a causa del suo orientamento sessuale.
Un fatto inaccettabile, per il sindaco. “L’omofobia deve essere combattuta. Va eliminata dalla nostra società perché è il frutto di una cultura negativa, sbagliata, violenta, aggressiva”. L’impegno di Roma, prosegue Marino, è quello di garantire “non diritti speciali per qualcuno, ma gli stessi diritti per tutti. Tutti debbano avere la stessa possibilità di manifestare i propri affetti, il proprio amore liberamente, senza per questo temere violenze odiose come quelle omofobe”.
Il primo cittadino ha ricordato che la sua amministrazione sta lavorando per dotare la città di un registro delle Unioni civili, norma già votata in commissione e che ora dovrà essere discussa dall’assemblea capitolina. “Perché Roma davvero non vuole confinarsi al passato, ma guardare al futuro. Un futuro dove tutti si sentano liberi e abbiano la possibilità di esprimere liberamente i propri sentimenti rispettati nella loro dignità”.
“Chi la pensa diversamente” ha detto Marino, “dovrebbe ritirarsi dalla vita pubblica, perché vive in un’epoca passata”.
A dirla tutta la delibera sulle Unioni Civili sembra aver perso un po’ d’abbrivio negli ultimi giorni. Dopo il voto in commissione la strada sembrava spianata: rapido approdo in aula per l’approvazione. Così non è stato, l’iter ha subito una battuta d’arresto causando qualche malumore all’interno della maggioranza di centrosinistra, soprattutto da parte di Sel.
Ora l’orologio sembra tornare indietro di due settimane, con le stesse dichiarazioni d’intenti e le stesse critiche da parte dell’opposizione di centrodestra. Sul suo blog l’ex sindaco Gianni Alemanno ha scritto che “per l’amministrazione Marino sono più importanti le unioni civili che le famiglie e i bambini” e ha denunciato che mentre la delibera per l’introduzione del registro delle unioni civili si appresta ad arrivare in aula, “in Commissione Scuola è arrivata la proposta di delibera di modifica della determinazione delle quote di pagamento per i servizi educativi e degli Asili nido”. Gli effetti? Devastanti, per Alemanno: “Questa delibera compromette tutto il lavoro fatto dalla nostra amministrazione poiché prevede l’eliminazione totale della quota contributiva dell’asilo per il terzo figlio”.
Altrettanto severo è il commento di Gianluigi De Palo, capogruppo in Campidoglio della Lista CittadiniXRoma. De Palo l’aveva detto e torna a ripeterlo: quello delle unioni civili è un atto “simbolico, ideologico e astratto”, un’operazione “del tutto priva di utilità sociale e di efficacia giuridica. Dal 2006, in ben 6 Municipi sono presenti questo tipo di registri, ma si contano iscritte solamente 49 coppie in tutto. È questa la priorità della nostra città?”
Scuola, servizi sociali, mobilità, rifiuti: Municipi e amministrazione comunale dovrebbero partire da qui, dai problemi di tutti i giorni, sostiene De Palo, che aggiunge: “Sposarsi non è una scelta di serie B e cercare soluzioni alternative per avere gli stessi diritti ma meno doveri è il vero atto discriminatorio. Il Bene Comune non si costruisce puntando a distruggere quanto di buono ancora resta nella nostra società”.
Antonio Scafati