Giù al nord, tra secessione e recessione
Un gruppo di kamikaze ha deciso di iniziare una battaglia che tutti gli esperti danno per persa: riconquistare il Nord.
La situazione è drammatica: tutto il Nord è saldamente in mano alla Lega e al PDL.
E il luogo dove i nostri deciso di lanciare la sfida è Varese, il cuore del feudo di Maroni.
Quando ho letto dell’iniziativa ho pensato due cose: “Stavolta ci stiamo suicidando” e “Da quando una sfida impossibile mi spaventa?”.
Il primo passo per riconquistare il nord è cambiare completamente il nostro approccio. Finora la strategia della sinistra al nord è stata questa:
Finora ci siamo nascosti dietro ragionamenti estremamente intelligenti e estremamente incomprensibili.
Adesso è il momento di cambiare completamente atteggiamento, è ora di andare al nord senza timidezze e spiegare alle persone quali bugie sono state loro raccontate, quanto male è stato fatto loro e come si possa rimediare.
Adesso è il tempo di andare dalla gente del nord e mostrare loro come il territorio è stato devastato e come quei criminali che prima portavano i rifiuti tossici al sud per risparmiare negli ultimi anni hanno deciso di risparmiare di più e di seppellirli nei campi del nord. Adesso è il tempo di parlare della falde acquifere che vengono lentamente avvelenate e di come i bambini del nord rischiano di essere avvelenati bevendo sostanze tossiche.
Adesso è il tempo di spiegare agli abitanti delle città del nord che l’aria che respirano è tossica e che devono scegliere tra la loro salute e la pretesa dei negozianti di tenere le porte aperte d’inverno, tra la loro salute e la pretesa di fare la spesa in città col SUV, tra la loro salute e la pretesa di tenere le temperature d’inverno a 25 gradi e d’estate a 18.
Adesso è il tempo di spiegare alle persone perché l’evasione è un male e che quel signore tanto gentile che chiede loro se preferiscono la fattura o lo sconto è in realtà un ladro e un imbroglione, perché quello che spaccia per un favore è il furto del futuro dei loro figli, perché quel risparmio sarà poi da restituire moltiplicato in tasse aggiuntive, in ticket inutili, lo pagheranno i loro figli perché non avranno un’istruzione adeguata e non ci saranno i soldi per garantire loro gli stessi diritti di cui hanno goduto i loro genitori. Adesso è tempo di dire loro che l’evasione fiscale può essere sradicata e che questo può sembrare essere sconveniente oggi ma porterà grandi vantaggi domani. Adesso è il tempo di sedersi a fianco alle persone oneste per dare loro la forza di dire agli evasori che sono stanchi di pagare anche per chi rifiuta di pagare il dovuto.
Adesso è il tempo di raccontare che cos’è davvero l’immigrazione e come possiamo regolarla. Adesso è il tempo di dire a chi ha paura dello straniero che senza lo straniero non c’è nessuno che fa i lavori peggiori, che se in Italia non nascono bambini e non entrano stranieri tra qualche anno un lavoratore dovrà mantenere due genitori e quattro nonni. E che questi quattro nonni non avranno la badante. Adesso è il tempo di dire a chi si riempe la bocca della frase “pretendono i diritti” che i diritti non sono mai una pretesa e che noi non accettiamo si neghino i diritti di nessuno perché sappiamo che il diritto del più debole è il diritto di tutti. E che chi oggi pretende di togliere il diritto a un altro domani si sentirà in diritto di toglierlo a noi.
Adesso è il tempo di andare dagli anziani del nord e spiegare loro che la paura che hanno perché ci sono furti e rapine può essere sconfitta solo se torniamo a riempire le strade anche di notte. Dobbiamo spiegare loro che la compagnia di giovani col motorino nel bar sotto casa è fastidiosa, ma se la strada sotto casa è affollata è anche più sicura, mentre se scatta il coprifuoco e si crea il deserto si incontrano solo delinquenti. Dobbiamo anche convincere i nostri anziani che i ladri rubano i contanti e invece non possono usare i loro bancomat. E allora ridurre il contante non è un dispetto, è un modo per ridurre i furti.
Adesso è il tempo di andare dai ragazzi del nord e spiegare loro che se vogliono continuare a vivere in una regione ricca devono essere competitivi e per essere competitivi devono studiare. La scuola è l’investimento che fanno oggi per il loro domani. Non esiste alternativa. Il mondo non può essere nascosto o allontanato con le urla e gli insulti dell’ignoranza leghista. Il mondo là fuori è un pericolo o un’opportunità in base a quanto si è preparati. E chi taglia la scuola sta rubando loro il futuro.
Adesso è il tempo di andare a dire ai genitori di questi ragazzi che non importa cosa lasceranno loro, se la casa o la fabbrichetta o nulla, quello che importa è quanto li avranno preparati ad affrontare le sfide che il futuro riserverà loro.
Adesso è il tempo di spiegare agli imprenditori del nord che le dimissioni in bianco fatte firmare alle donne nel caso restino incinte sono una vergogna perché impediscono alle persone di avere una vita normale e uccidono il nostro Paese.
Adesso è tempo di spiegare a tutti i cittadini del nord che non ci sono i soldi per chiudere i buchi nelle strade perché li hanno usati i capetti della Lega per sistemare i loro figli e amici. E il sindaco che ha piazzato il figlio non è un furbo da ammirare, è un ladro che ha rubato più soldi di quelli che ruberebbe un borseggiatore.
Adesso è tempo di iniziare a combattere perché il nord torni ad essere amministrato e governato bene, da persone oneste e capaci.
Adesso è il tempo di tornare a proclamare i nostri valori, i valori della gente del nord, che non sono le urla sguaiate dell’ignoranza leghista, ma il valore del sacrificio, del lavoro duro ma onesto, della solidarietà al debole e dell’accoglienza del bisognoso.
Adesso è il tempo di smettere di avere paura e di lottare a testa alta per ciò in cui crediamo. E cominceremo a farlo a Varese il 28 gennaio.