Il Centro va in ordine sparso: l’Udc torna da Berlusconi, Monti strizza l’occhio a Renzi
Che il Centro non fosse mai nato e (probabilmente) mai nascerà era cosa nota da tempo. E non serviva certo un Casini per sancirne la morte politica. E però tutti coloro che avevano investito sul progetto ora si trovano a dover affrontare una nuova realtà. L’Italicum di Matteo Renzi è spietato con i piccoli partiti e quelli del Centro ne fanno parte a pieno regime. E se l’Udc, sempre secondo le intenzioni del pendolo Casini, sembra orientata a ricongiungersi con gli ex alleati di Forza Italia e Ncd, l’altra metà della mela, Scelta Civica, prova a strizzare l’occhio al Pd di Matteo Renzi. E’ stato lo stesso presidente del partito fondato da Mario Monti, Alberto Bombassei, ad aprire a questa possibilità. “Oggi mi sembra prematuro fare delle scelte, anche perché sono in atto dei cambiamenti bisogna vedere nella nuova politica di Matteo Renzi se ci sono cose condivisibili, cosa che immagino possa esserci, o se invece dovremo prendere un po’ più di distanza e collocarci in maniera un po’ diversa”. Parole comunque significative di un inter già cominciato. I colloqui tra Monti e Renzi in passato, uniti agli attestati di stima scambiati tra i due, sono sintomi di un’alleanza in vista delle prossime elezioni. Perché se è vero che Forza Italia per raggiungere e superare l’agognata soglia del 37% al primo turno deve imbarcare obbligatoriamente Ncd, Lega e Udc, anche il Pd, orfano di un Sel ai minimi storici, ha necessità di stringere alleanze in tal senso. E Scelta Civica, in questo caso, può rappresentare un ottimo grimaldello per rubare quote di elettorato al centrodestra. Cosa che Matteo Renzi non hai mai nascosto di volere, con buona pace dei Fassina di turno.