Roma, dopo le piogge arrivano le polemiche
Quattro giorni di pioggia lasciano Roma a contare i danni, a leccarsi le ferite, a capire cosa non ha funzionato – ancora una volta. E dopo il temporale arrivano le polemiche. Sotto scacco ci finisce il sindaco Ignazio Marino, così come solo pochi mesi toccava a Gianni Alemanno cercare di spiegare perché la città da lui amministrata andava in tilt a ogni acquazzone.
Su Roma è caduta in poche ore tanta acqua quanta di solito ne piove in settimane, ma era comunque un evento previsto, atteso, annunciato. Oggi sulla città c’è un cielo grigio, ha piovuto in mattinata ma il peggio dovrebbe essere passato.
Le scuole restano chiuse sul litorale “in considerazione della gravissima situazione in cui versa il X Municipio di Roma Capitale, in considerazione altresì dello stato di pericolo in cui si trovano tutte le strade”, ha disposto il minisindaco Andrea Tassone. A Roma Nord la circolazione resta difficoltosa. E male è andata anche al centro: a via del Corso, a due passi da Palazzo Chigi, ieri è scoppiata una tubatura, la strada dello shopping romano è diventata un torrente. Secondo i vigili urbani il problema non è stato causato dal maltempo, ma quell’acqua non stonava nel quadro generale.
Già sabato scorso i Verdi avevano annunciato un esposto alla Procura di Roma: “S’indaghi sulle autorizzazioni a costruire concesse in aree che si sapeva essere a fortissimo rischio di allagamento: non è sufficiente dare la colpa alla pioggia ma è necessario fare chiarezza sulle decisioni che sono alla base di questo disastro”.
Dall’opposizione, il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato, si è chiesto come siano stati utilizzati i tre milioni di euro di soldi pubblici che Ignazio Marino ha stanziato mesi fa per la pulizia delle caditoie e dei tombini: “Chi amministra la città si deve assumere le proprie responsabilità” ha dichiarato Onorato, annunciando pure lui un esposto alla Corte dei Conti.
Cronache del post-temporale arrivano anche da Davide Barillari, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, che su Facebook ha raccontato di aver “girato per Ostia antica, Ostia, Fiumicino, Ponte Galeria. Troppe strade allagate e impraticabili, dimostrano che un controllo periodico degli scarichi non è stato effettuato e né sono state fatte opere di manutenzione”.
Ci è andato giù duro anche l’ex sindaco Gianni Alemanno, che ha accusato l’attuale amministrazione di aver sottovalutato l’allerta meteo. “Marino ha dimostrato di occuparsi solo di fatti effimeri e di immagine, come la storia delle biciclette e dei Fori Imperiali, anziché delle emergenze principali della città. Se la situazione non cambia, è davvero il caso che Marino cominci a preparare le valigie”.
Dall’amministrazione rispondono che eventi come quello di questi giorni sono troppo per una rete di smaltimento che si porta dietro problemi strutturali. L’incuria degli ultimi anni ha complicato le cose, aggiungono dal Campidoglio: “negli ultimi 5 anni non è stata mai spesa una cifra così importante per la pulizia di tombini e caditoie. Rispetto al passato si è voltato pagina”.
Superata l’emergenza, in ogni caso, “bisognerà seriamente lavorare, perché Roma sconta un gravissimo ritardo nelle politiche di manutenzione del territorio e di prevenzione del dissesto. È finito il tempo delle parole e dello scaricabile”, ha affermato il capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio. “Roma deve elaborare un piano straordinario di prevenzione del rischio idrogeologico” ha aggiunto, “e deve far rientrare tale questione all’interno del dialogo col Governo in tema di rapporti e funzioni con la Capitale del Paese. Purtroppo la Legge di Stabilità per il 2014 ha stanziato soli 30 milioni per la difesa del suolo. Servono maggiori risorse per progetti concreti e misurabili. La pianificazione urbanistica deve tornare coerente. La manutenzione costante”.
Nel frattempo, i romani si sfogano in rete. L’arma preferita è quella dell’ironia, ma visibile è la stanchezza di dover affrontare sempre gli stessi problemi. Su Twitter va alla grande l’hastag #Marinosturaertombino con fotografie e video dei disagi in città ma anche tanto sarcasmo sulle promesse fatte nei mesi scorsi dall’amministrazione. Stessi toni sul profilo Twitter “Roma sottoMarino, il sindaco che trasformò Roma da città pedonale a città navigabile”.
L’ha buttata sull’ironia anche Alfio Marchini, che sempre su Twitter ha ripubblicato un post scritto dal sindaco Marino lo scorso agosto: “una pulizia vera e capillare di tombini e caditoie in città, perché un acquazzone non può mettere in ginocchio Roma”.
Antonio Scafati