La sinistra viennese di SPÖ alla svolta liberale

Pubblicato il 3 Dicembre 2020 alle 21:20 Autore: Ferdinando Alfieri

Il 24 novembre si è ufficialmente insediato il nuovo consiglio cittadino viennese, con una inaspettata novità. Dopo dieci anni di coalizione con i Verdi, i Socialdemocratici austriaci della SPÖ hanno deciso di svoltare, facendo nascere una nuova coalizione con i liberali centristi di NEOS.

Temi dell’agenda SPÖ-Neos

Il sindaco della città, Michael Ludwig (SPÖ), ha dichiarato che la nuova alleanza con NEOS è il prodotto di una visione comune, che ha il suo focus principale su un’idea “di città sostenibile, attenta alle esigenze delle persone, progressista”. Gli fa eco il neo vicesindaco Christoph Wiederkehr (NEOS), che si dice entusiasta della nuova coalizione: “Abbiamo idee e visioni comuni sul futuro della città. Sapremo portare entrambi competenze utili a costruire la Vienna del futuro”.

Molti i temi nell’agenda della nuova coalizione. Si parte dalla digitalizzazione, ritenuta essenziale per il rilancio post-Covid. Grande importanza al mercato del lavoro, altro tema cruciale in epoca Covid, e alla questione abitativa. Quest’ultima è uno dei cavalli di battaglia della SPÖ, che mira a creare un mercato immobiliare cittadino più sostenibile per la cittadinanza.

La Fortschritt-Koalition

Quella tra SPÖ e NEOS è stata battezzata come Fortschritt-Koalition, letteralmente: coalizione del progresso. In effetti, è la prima volta che a Vienna, città sempre governata dai socialdemocratici austriaci dal 1945 ad oggi, si insedia un governo social-liberale. Una coalizione che i giornali già definiscono Rot-Pink, rosso-rosa, in onore dei colori dei due partiti.

Ricordiamo che l’elezione comunale dello scorso 11 ottobre aveva visto trionfare la SPÖ con un netto 41%, seguita dai conservatori cristiano-democratici di ÖVP con il 20%, i Verdi al 14% e NEOS al 7%. Un risultato che lasciava ipotizzare la terza riedizione della coalizione rosso-verde, con entrambi i partiti che avevano guadagnato consensi.
Il sindaco Ludwig ha invece preferito puntare su NEOS, forse nella speranza di avere maggiori margini di trattativa e peso nella coalizione.