Sondaggio Ipr per Tg3: nessuna coalizione al 37%, ballottaggio necessario
Sondaggio Ipr per Tg3: nessuna coalizione al 37%, ballottaggio necessario
Il sondaggio Ipr di questa settimana trova i due principali schieramenti di centrodestra e centrosinistra alla pari, immaginando una (ri)entrata dell’UDC di Casini nel centrodestra, effettivamente annunciata dal leader, e l’accorpamento di Scelta Civica al centrosinistra. In questo modo, le due coalizioni raggiungerebbero oggi il 36,5%, entrambe ad un passo dal 37% necessario per ottenere il premio di maggioranza. Le alleanze “forzate” immaginate da Ipr costituiscono sostanzialmente ciò che i piccoli partiti dovranno fare per sopravvivere con la nuova legge elettorale, dato che lo sbarramento al 4,5% non permetterà a molte delle piccole forze che costellano il Parlamento attuale di entrare nel prossimo.
Con le intenzioni di voto come compaiono oggi, sarebbe quindi necessario un ballottaggio, che secondo il sondaggio Ipr decreterebbe la vittoria del centrosinistra con una maggioranza non certo schiacciante del 55%. La vittoria sarebbe determinata in particolar modo dagli elettori del M5S: se almeno la metà di questi non andrebbe probabilmente a votare in un secondo turno, tra chi voterebbe la maggioranza sceglierebbe il centrosinistra, sottraendo quindi voti alla coalizione avversaria che si fermerebbe al 45%.
Le intenzioni di voto ai partiti sono segnate da una lieve flessione del PD, comunque stabilmente oltre i 30 punti con il 31,5%, mentre crescono sia il Movimento 5 Stelle al 22% che Forza Italia al 21,5%. Il Nuovo Centrodestra sarebbe il quarto ed ultimo partito ad entrare in Parlamento con i propri rappresentanti, mentre Lega Nord si ferma al 3,7% (sarebbe necessario ricorrere ai voti nelle singole regioni per capire se potrà usufruire della clausola per i partiti a vocazione regionale), Sel e Udc al 2,5%, Scelta Civica 1,5% e gli altri partiti minori raccolgono complessivamente il 6,8% dei voti. Indecisi ed astenuti sono infine sotto il fatidico 40%, con il 13% di elettori che non sa ancora chi votare ed il 23% che è invece risoluto nel non recarsi alle urne.
In questo quadro gli Italiani sembrano aspettarsi una ventata di aria fresca per il Governo in carica, desiderando un Letta bis con un serio ricambio di Ministri e obiettivi (45%) piuttosto che un rimpasto che cambi solamente il nome di qualche Ministro senza incidere significativamente sulle politiche in corso (15%). Un Italiano su quattro comunque alle due soluzioni ne preferirebbe una terza di stabilità, lasciando le cose come stanno e il Governo al suo lavoro.