A un passo dall’accordo tra Alitalia ed Etihad – mancano gli ultimi dettagli sui finanziamenti che andranno a corrispondere le banche –, l’Unione europea risponde al comunicato della compagnia tedesca Lufthansa, che ieri aveva messo in guardia la Commissione Barroso su una possibile violazione della norme europee sulla concorrenza da parte delle due compagnie di bandiera: “La base legale per il controllo della validità degli aiuti di stato esercitato dalla Commissione – ha detto in conferenza stampa un portavoce di Bruxelles – si riferisce esclusivamente agli aiuti dati da uno stato membro Ue”, dunque l’Antitrust europeo non può occuparsi dell’affare tra Roma e Abu Dhabi. Mentre il commissario alla Concorrenza Antoine Colombani ha aggiunto: “La Commissione continua a esaminare l’aumento di capitale di Alitalia e sta seguendo gli sviluppi della vicenda con attenzione”, dopo la partecipazione sospetta di Poste Italiane con aiuti di stato.
Intanto, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha spiegato, in un’intervista a La Stampa, che non c’è stato alcun intervento del governo nell’affare: “Un aiuto di Stato mascherato? Ma non scherziamo. Alitalia ed Etihad sono due imprese private, il governo si limita a svolgere un ruolo di supporto coerente ad una strategia infrastrutturale. Per caso francesi e tedeschi hanno mai fatto qualcosa di diverso? – si è chiesto l’esponente di Ncd –. Si dimentichino di invocare l’Europa per limitare l’apertura alla concorrenza. A Bruxelles troveranno una fiera opposizione”. Poi ha risposto agli attacchi di Lufthansa: “La verità è che i tedeschi volevano dividersi le spoglie del nostro mercato”.
Soddisfatti anche i sindacati, che per bocca del segretario della Uil Luigi Angeletti hanno manifestato tutta la loro fiducia: “È stato fatto un passo avanti importante, sebbene non ancora risolutivo, visto che, in attesa della riorganizzazione, tra orario di lavoro ridotto e solidarietà, abbiamo risolto la questione esuberi”.