Inps in rosso: tra 2013 e 2014 perdite per oltre 26 miliardi
L’istituto previdenziale ha esposto il suo bilancio preventivo: per il 2013 sono previsti 14,4 miliardi di perdite, mentre per l’anno 2014 sono 12 miliardi. Un passivo altissimo che però, spiegano dall’istituto nazionale della previdenza sociale, deriva sostanzialmente dalla gestione dell’Inpdap (ente trasferito nel 2011 sotto l’Inps).
Il bilancio sarà, a breve, esaminato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS, presieduto da Pietro Iocca. Per quanto negativo, la Legge di Stabilità avrebbe già coperto il buco causato dall’Inpdap (25,2 miliardi di euro), il che permetterà all’Istituto di avere un attivo di 20,6 miliardi per il 2014. Il finanziamento permetterà “il sistema previdenziale”, dicono dall’Istituto stesso, di restare “perfettamente in equilibrio”.
L’unione con l’ex ‘Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica’ (Inpdap, ndr), decretato tramite d-l il 6 dicembre 2011, ha profondamente inciso sul bilancio Inps: pre-unificazione il rendiconto era di 41 miliardi. Nel 2013 era sceso a poco più di 7 miliardi. A tutto questo va aggiunto il blocco del turn over, il calo della contribuzione e gli effetti della riforma pensionistica di Elsa Fornero, concernente l’innalzamento d’età pensionabile. Di fatto, il numero dei nuovi assegni liquidati è calato, tra 2012 e 2013, del 43%, passando da 1,14 milioni di pensioni a 649.000.
Una situazione delicata, messa ulteriormente in difficoltà a causa delle dimissioni ‘forzate’ del Presidente, Antonio Mastrapasqua. In pole position per la nuova presidenza vi è l’ex Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel Governo Dini e nel Governo Prodi I, Tiziano Treu, ma tutto è subordinato alla discussione parlamentare che in questi giorni è serrata sulla legge elettorale.
Daniele Errera