Non è un buon periodo per l’Inps, dopo le dimissioni di Antonio Mastrapasqua e la pubblicazione del bilancio preventivo (in rosso) dell’istituto nazionale. E in attesa di un intervento congiunto Letta-Giovannini, in queste ore, l’ente di previdenza sociale ha fatto sapere che le domande di disoccupazione, nel periodo 2013, sono salite al +33,8% rispetto all’anno precedente.
L’Inps ha però precisato che l’aumento della percentuale è dovuto all’entrata a regime della riforma Fornero – in vigore dal gennaio 2013 –, che ha modificato in larga parte il precedente regolamento previdenziale. Infatti, a causa dell’intervento normativo dell’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, la disoccupazione “copre una fetta più ampia di casi di licenziamento”. Così, sono interessati da Aspi e mini Aspi – questi i nomi delle nuove prestazioni – tutti i disoccupati sopraggiunti dopo il 31 dicembre 2012, che si sommano ai “disoccupati ordinari”, licenziati prima di quella data. Questi i numeri nel mese di dicembre 2012: “98.394 domande di Aspi, 33.500 domande di mini Aspi e 410 domande di disoccupazione tra ordinaria e speciale edile”.
Per quanto riguarda invece le ore di cassa integrazione, i risultati sono meno negativi: nel mese scorso, l’Inps ha autorizzato 81,4 milioni di ore di Cig ordinaria, straordinaria e in deroga (nello stesso mese dell’anno 2013 erano circa 10 milioni in più). In particolar modo, il ricorso alla Cig ordinaria e in deroga è calata in maniera significativa, mentre è aumentata la Cigs, ossia la cassa integrazione straordinaria.