“Non vorrei che questa motivazione proposta da Grasso, richiamando un ineludibile dovere morale, faccia di noi che siamo stati contrari degli immorali”. Così Linda Lanzillotta (Sc), vicepresidente del Senato, commenta al Corriere della Sera la costituzione di Palazzo Madama parte civile nel processo sulla compravendita dei parlamentari che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi. “Ritengo assolutamente legittima la decisione assunta dal presidente – sottolinea – Rientra nelle sue prerogative”. “Sarebbe inaccettabile, però, che il presidente del Senato desse un giudizio di moralità su chi ha espresso un’opinione diversa da quella che lui ha legittimamente assunto. Le ragioni che mi hanno spinto ad assumere una posizione contraria alla costituzione in giudizio sono di ordine costituzionale – spiega Lanzillotta – Attengono al principio della divisione dei poteri e alla considerazione che non ci sono precedenti di costituzione come parte civile in circostanze analoghe”. “È stata la Procura della Repubblica di Napoli a ritenere che il Senato potesse essere parte lesa nel procedimento – aggiunge a Repubblica – Diciamo che questo avrebbe potuto deciderlo in autonomia la nostra Camera, non era il caso di adeguarsi a una proposta avanzata da altri soggetti, pur autorevoli”. “Diciamo che l’ex procuratore nazionale antimafia ha fatto prevalere il suo approccio da magistrato, legittimo, sia chiaro”.