Dall’ONU appello alla comunità internazionale in vista di Sochi: “basta a discriminazioni e guerra”
Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon – durante la sessione odierna del comitato olimpico internazionale (CIO) – ha affermato la rigida posizione delle Nazioni Unite sulla questione dei diritti degli omosessuali in Russia.
Le olimpiadi invernali di Sochi sono appena cominciate, adesso, deve essere ancora più forte la “voce del mondo” di fronte allo situazione critica che vivono le persone LGBT in Russia, questo il messaggio di Ban Ki-Moon: “noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transgender e gli androgini, dobbiamo essere contrari all’arresto, all’imprigionamento e alle restrizioni discriminatorie che fronteggiano”.
Citando il sesto principio della carta olimpica, sempre Ban Ki-Moon, ricorda che il Comitato olimpico si oppone a qualsiasi forma di discriminazione – “le Olimpiadi dimostrano il potere dello sport di riunire gli individui senza distinzione di età, razza, classe, religione, capacità, sesso, orientamento sessuale o identità di genere” – il segretario ha poi aggiunto: “l’odio di qualsiasi genere non deve avere posto nel 21esimo secolo”.
L’intervento del diplomatico sudcoreano si è presentato in linea con quanto detto a Sochi martedì da Thomas Bach, il Presidente del CIO, che da una parte aveva dichiarato la necessità di una lotta ampia e condivisa “contro i pregiudizi e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale”, dall’altra aveva rinnovato l’invito a non trasformare lo sport in una “tribuna per la dissidenza politica”.
Anche se la polemica continua a incalzare l’establishment russo, tanto da distogliere l’attenzione dai giochi stessi, da Putin arrivano solo conferme riguardo alla legge varata lo scorso Giugno, un provvedimento che sanziona la “propaganda” omosessuale che avviene davanti ai minori.
Esprime chiaramente la posizione del governo russo, sui vari attacchi che gli vengono portati da molti versanti, la dichiarazione del vice-premier Dimitry Kozak: “la propaganda politica nel corso di un evento sportivo è contraria alla carta olimpica e alla legge russa” ha ricordato a spettatori e atleti in vista di Sochi.
Tuttavia, Putin in persona, ha assicurato allo stesso Bach che a Sochi non ci sarà spazio per alcun tipo di discriminazione, per questo lo “Zar” ha incassato i complimenti di Ban Ki-Moon in particolare rispetto al suo “impegno per la pace, l’unità e lo sviluppo attraverso lo sport”.
A tal proposito Ban Ki-Moon, infine, ha chiesto al mondo di realizzare il sogno di una “tregua olimpica” auspicando che i popoli mettano da parte le differenze e creino una pace duratura.
Oltre i propositi, però, resta lo spinoso problema riguardante la sicurezza – poche settimane fa gli attacchi terroristici di Volgograd condotti da dissidenti daghestani hanno fatto alzare l’attenzione oltre il normale limite di guardia – negli USA si è diffuso un allarme “dentifrici-bomba” sugli aerei che portano verso la Russia: “le informazioni di intelligence sono vere – afferma la CNN – anche se ancora non è stato indicato uno specifico rischio per i cittadini americani che seguiranno da vicino i giochi”.
Obama ha riunito i vertici di CIA, FBI, Pentagono in un super-vertice per la sicurezza e le tre compagnie che coprono le tratte tra Stati Uniti e Russia, ma anche Mosca-Washington, hanno già intensificato i controlli sui bagagli.