Senato, approvato il testo per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Senato, approvato il testo per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Approvato in commissione affari costituzionali al Senato il testo per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Il testo è stato licenziato con un voto a maggioranza, e prevede delle novità rispetto al testo del decreto governativo. Tra i punti chiave modificati c’è l’abbassamento del tetto massimo di donazioni private a 100 mila euro, rispetto ai 300 mila previsti nel decreto legislativo. Cancellate anche alcune agevolazioni di cui i partiti godevano. Infatti, una volta approvato il testo, i partiti saranno costretti a pagare l’IMU, tassa mai pagata perché esenti, e sono state cancellate le agevolazioni sulle scuole private gestite dai partiti.
Nessuna novità, invece, sul fronte dei finanziamento pubblico ai partiti. Infatti l’emendamento del MoVimento 5 Stelle, di Sinistra Ecologia e Libertà, e del Nuovo Centrodestra, che prevedeva la cancellazione immediata del finanziamento pubblico, è stato bocciato da Partito Democratico e Forza Italia, che hanno optato per il testo originario che prevede il taglio del finanziamento del 25% nel 2014, del 50% nel 2015 e del 75% nel 2016, arrivando a zero nel 2017, per permettere ai partiti di non “affrontare bilanci fallimentari”.
Protesta sulla decisione da parte del MoVimento 5 Stelle, con Grillo protesta contro i partiti, rei di aver bocciato un emendamento che avrebbe “procurato 2,5 miliardi di euro di risparmio subito”. Grillo, dal blog, contesta la decisione di aver bocciato la proposta, che “era veloce perchè di legge ordinaria”, mentre Renzi spera di approvare una riforma del Senato costituzionale che prevede una doppia lettura nei due rami del parlamento.
In effetti ci sono difficoltà temporali per l’approvazione del testo. Infatti, con il decreto che scade il 26 Febbraio, c’è una certa urgenza per il licenziamento del testo, affinché vada immediatamente in vigore. Ma prima dell’approvazione di questa norma ci sono da discutere altri decreti legislativi in scadenza, tra cui il Destinazione Italia e il decreto Carceri, da approvare entro il 21 Febbraio.
Francesco Di Matteo