Video hot nel Comune: sindaco di Nichelino al centro di controversie
Video hot nel Comune: sindaco di Nichelino al centro di controversie
Pino Catizone è il sindaco di Nichelino, comune nella provincia di Torino. Catizone, democratico in quota Renzi, si trova in queste ore al centro di polemiche, scatenate dalle deputate e consigliere dem per l’autorizzazione che il primo cittadino ha dato al fine di girare una clip musicale negli uffici comunali. Le critiche sono piovute dal momento in cui il video musicale contiene alcune immagini hot.
Del video incriminato, cinque minuti la sua durata, è stata chiesta l’immediata censura ed il conseguente ritiro dalla rete. Le critiche più forti nei confronti di Catizone sono arrivate proprio dai membri del suo partito: Gianna Pentenero, consigliera regionale (non renziana), ha osservato come “in un momento di delegittimazione delle istituzioni, Catizone avrebbe dovuto agire con più attenzione”. Per Anna Rossamando, deputata eletta nel capoluogo piemontese (dove fu per anni consigliera comunale), “non si tratta di censurare alcunché, tanto meno la libera espressivita’ artistica, ma se vogliamo che le nostre sedi istituzionali siano rispettare dai cittadini, non possiamo di certo trasformarle in un ‘boudoir’ ”.
Il video si apre con la cantante, Claudia ‘Cladì’ Padula, vestita provocantemente con mini gonna e tacchi, entra in Municipio ed ammalia il sindaco-attore, classico esempio di nullafacenza (piedi sulla scrivania e sigaro). Poi la fascia di cittadino passa a Cladì che danza circondata da due ballerini con il torso nudo. L’autrice musicale si difende: “raccontiamo la cattiva politica italiana e non pensavamo certo di sollevare questo polverone. Volevamo rappresentare in piccolo la grande politica, non potendo andare a chiedere di girare in Parlamento”. Continua la dj, “ma ora le donne del Pd stanno denigrando un sindaco che è del Pd, mi dica se questa non è cattiva politica. Facciamo produzioni dance da 14 anni e non siamo mai andati in classifica. Non abbiamo i mezzi materiali per affittare una location, e il sindaco di Nichelino ci ha concesso il municipio gratuitamente senza neppure chiederci il nostro colore politico”.
Catizone prova a mettersi al riparo dalle polemiche, affermando come il video sia satirico “e come tale deve essere interpretato”. Poi giustifica il suo intervento a favore della band sostenendo come abbia “autorizzato dei ragazzi squattrinati a girare nel mio ufficio e questo è stato strumentalizzato perché a Nichelino siamo in campagna elettorale. Il municipio è la casa di tutti”, sottolinea. “Abbiamo sempre accolto chi voleva girare nella nostra città e continueremo a farlo. La clip – rimarca il primo cittadino – è una satira contro la cattiva politica, perché mostra tre personaggi, lo sbruffone, la donna e il vecchio, che stanno facendo percorsi diversi, nessuno dei quali limpido, per diventare sindaco. Ma nel video non sono svergognati tutti i sindaci bensì solo quel tipo di sindaci. E non vi si offendono le donne né le lavoratrici, delle quali ho il massimo rispetto. Eppure centomila persone hanno cliccato per vederlo e oggi il tema del giorno è questo. Il motivo forse è che la gente ha capito bene il messaggio, che è l’opposto dell’interpretazione data da chi ci ha criticati”. Concludendo afferma come “la delegittimazione delle istituzioni non viene certo da un video musicale satirico e non l’hanno provocata i sindaci, arriva piuttosto dai politici che ancora ieri in Piemonte votavano per assicurarsi vitalizi e privilegi”.
Daniele Errera