NY, Madonna e Pussy Riot insieme sul palco. Ma il gruppo di spacca
NY, Madonna e Pussy Riot insieme sul palco. Ma il gruppo di spacca
Chi pensava che le Pussy Riot fossero sparite, sarà costretto a ricredersi: il gruppo femminista punk più famoso del mondo è tornato all’attacco. Continua, per le attiviste russe, la lotta contro il presidente Vladimir Putin, e non si sono accontentate di farlo insieme ad una celebrità qualsiasi, hanno scelto un’icona mondiale: Madonna. Qualche giorno fa a New York, la regina del pop si è esibita nel concerto organizzato da Amnesty International insieme a due di loro, le uniche del gruppo ad essere state scarcerate senza cauzione dopo il processo per “comportamenti socialmente pericolosi, teppismo e offese premeditate ai danni della confessione ortodossa”.
Il caso più noto che ha visto coinvolte le Pussy Riot, oltre ai vari flash mob e a performances provocatorie, ha infatti infastidito pesantemente non solo Putin, ma anche la chiesa ortodossa. Nel marzo 2012 tre di loro si sono rese protagoniste di un’esibizione provocatoria nella chiesa del Cristo Salvatore di Mosca, durante una funzione religiosa. In seguito l’accusa, il processo e l’incarcerazione di tre di loro.
Durante il periodo di reclusione, non era servito lo sciopero della fame delle detenute per impietosire le autorità, ma dopo i documenti di disappunto inviati da mezza Europa e dagli Stati Uniti (disappunto dovuto alla sproporzione della condanna rispetto all’accaduto e all’inappropriata limitazione di espressione), La Russia non ha più potuto fare finta di niente. Così, in occasione del 20° anniversario della Costituzione si è scelto di scarcerare 25mila persone in tutta la nazione, comprese appunto le due attiviste che si sono esibite a fianco di Madonna.
«Sono onorata di introdurre le mie compagne che combattono per la libertà, Nadya e Masha: – ha scritto Madonna in un comunicato – ho ammirato il loro coraggio e ho sostenuto il loro impegno e il loro sacrificio nel nome della libertà di espressione e dei diritti umani».
Ma la reazione del resto delle ragazze non è stata altrettanto entusiastica: in seguito al concerto, sei membri del gruppo hanno dichiarato anonimamente sul loro blog di aver preso le distanze dalle due (ormai ex) colleghe. Secondo le sei ragazze più integraliste e intransigenti, la colpa delle altre due sarebbe stata quella di aver abbandonato le idee femministe e anticapitaliste che da sempre le contraddistinguono. Sicuramente Madonna è un’icona di emancipazione e forza femminile, ma non viene certo da pensare a lei se si parla di anticapitalismo, e questo ad alcune di loro non è andato proprio giù.
La partecipazione al concerto dell’Amnesty International del resto non era fondamentale per loro, già cariche di quella notorietà che hanno sempre cercato e sono riuscite ad ottenere coi mezzi meno “ortodossi” (in entrambe le accezioni) contemplabili. Nessuna intenzione di ritrattare, dunque: sul blog ufficiale delle Pussy Riot ieri si leggeva “Abbiamo perso due amiche, due compagne di lotta”.