Governo, Letta “Lunedì incontro Napolitano”
Riprendere l’iniziativa politica in mano. Possibilmente strappandola dal giogo di Matteo Renzi: questo l’obiettivo di Enrico Letta, in visita a Sochi (Russia) per i giochi olimpici invernali. E su questa falsa riga, afferma convintamente: “lunedì, dopo avere consultato il Capo dello Stato, prenderò una iniziativa per sbloccare la situazione”.
Il dualismo Renzi-Letta diventa ogni giorno più evidente: molti osservatori considerano come l’agenda politica sia imposta sempre più da Renzi, si veda la legge elettorale, prepotentemente entrata in Parlamento dopo anni di rinvii. Più recentemente il clamore prodotto dalla proposta ‘nuovo Senato’ del segretario dei democratici.
A Letta non va giù l’idea di essere un mero esecutore delle iniziative del ‘deus ex machine sindaco di Firenze’ e, sebbene sostenga di avere “fiducia nei vertici Pd”, lancia una frecciatina politica verso il sindaco di Firenze: “so quanto il gioco di squadra sia fondamentale nello sport e nella sua organizzazione. Lo sport non è un ‘one man show’ ma un gioco di squadra dove tante professionalità e persone giocano insieme ”, metafora per il personalismo politico che caratterizza Renzi. Poi afferma la sua volontà di riprendere in mano l’iniziativa, smettendo di dare l’idea di essere un semplice spettatore: “qui mi sono preso 24 ore di ossigenazione. Da lunedì prenderò l’iniziativa per sbloccare la situazione. Questa iniziativa che assumerò dopo aver parlato con il Capo dello Stato avrà effetti positivi, ma ne parleremo in Italia”. Del resto, incalza “per l’Italia non c’è possibilità di farcela con una logica top down. Le scelte calate dall’alto non funzionano, serve un gioco di squadra tra tutti gli importanti stakeholder”.
Letta incalzerà Napolitano ma sarà il Quirinale vaglierà e consiglierà quale via intraprendere. Di queste vie, Marzio Breda (editorialista del Corriere della Sera, ndr), ne prospetta quattro: rilancio di Letta, Letta bis, staffetta Letta-Renzi a Palazzo Chigi od approvazione dell’Italicum e quindi voto anticipato. Scrive Breda: “in cima alle speranze del presidente della Repubblica resta quella di un rilancio forte dell’esecutivo, per il quale non a caso molto si è speso, arrivando a esprimere ancora mercoledì scorso (e con una nota ufficiale) ‘apprezzamento per la continuità e per i nuovi sviluppi dell’azione di governo’ ”. E sul dualismo premier-segretario, per Breda, Napolitano non è troppo sorpreso: “in fondo è sempre stato così, nella sinistra”.
Daniele Errera